Incontri letterari
Presentato dal commissario straordinario della Provincia Giovanni Scarso e da Gianni Molè, il giornalista Rai della sede di Catania Antonello Carbone, si è soffermato sui motivi che lo hanno spinto a scrivere questa storia che si muove nell’ambito del romanzo poliziesco sullo stile di Leonardo Sciascia e l’autore ha confermato la sua formazione sciasciana che ha dato il ‘là’ alla stesura del suo libro d’esordio. Una delle particolarità del volume è la sensazione di trovarsi in due ere diverse. Uno ‘scambio di epoche’ che avvolge il lettore, passando dal presente degli ambienti interni al passato dei paesaggi di una bellezza senza tempo, che sono rimasti gli stessi di mezzo secolo anni fa. Taormina è quella delle foto in bianco e nero, descritta da poeti, narratori e artisti ma nella stessa Taormina si muovono figure moderne, così come non mancano i riferimenti al mondo dell’arte e della musica. Il protagonista è un cultore della pittura e ama disegnare, e ogni capitolo del libro è aperto dal titolo di un classico della canzone italiana. E che, come nella vita reale di molti professionisti dell’informazione, ha difficoltà a fare il suo lavoro. “Il potentato locale gli impedisce di far venir fuori la verità ponendogli davanti moltissimi ostacoli – spiega l’autore – e anche qui, la scelta narrativa non è casuale. Il romanzo è una trasposizione della realtà e come nella realtà esistono i poteri forti e la connivenza. Se devo essere sincero – confessa Carbone – il protagonista non mi somiglia a tutti gli effetti, ma è il giornalista di riferimento a cui vorrei rifarmi”.