Antonio Bimbo, Dove nascono i sogni

01-06-2007
Antonio Bimbo fra Sogno e Realtà, di Virginia Foderaro

Antonio Bimbo è una di quelle persone che si ha voglia di ascoltare all’infinito perché ciò che dice è nutrimento per le nostre vite. Ciò che propone è un viaggio al centro del nostro mondo interiore, le sue tecniche psicofisiche aprono porte inesplorate sul nostro fantastico e sulla realtà di tutti i giorni. Con il suo tono rassicurante, ci invita a fare uso dell’immaginazione per raccogliere nuove idee, per creare i nostri pensieri liberi dal controllo razionale. Incoraggia i nostri sogni, i sentimenti, le emozioni, le sensazioni istintive, fino a condurre chi lo ascolta a percepire la convinzione di esserci riuscito. 

Sociologo, counselor motivazionale e terapeuta, ha fondato e diretto il Centro Servizi Terapeutici Pratolungo. È ideatore e conduttore dei gruppi di valorizzazione personale. Fondatore di Elianto, associazione per la promozione del benessere. Supervisore di comunità terapeutiche. Trainer del colloquio motivazionale (Centre of Motivation & Change), ha pubblicato Emanciparsi dalle dipendenze per Franco Angeli, Iniziazione al benessere interiore per le edizioni Mediterranee, e Dove nascono i sogni, per Manni Editori, firmandone anche una sceneggiatura teatrale. Fino ad oggi ha condotto oltre 700 gruppi, corsi e seminari di crescita personale. Dall’anno accademico 2006/7 è professore di “Gestione delle risorse umane” nell’Università di Ferrara.
Da tempo affianca alla produzione saggistica professionale l’interesse e l’impegno artistico, in particolare nel campo della scrittura e del teatro.
Al momento ha diversi grandi amori: le persone, il mare e la scrittura.
È del suo romanzo Dove nascono i sogni che lo invitiamo a parlare. Questo libro rappresenta per lui “la condensazione, le famose orecchie dell'ippopotamo, di molte cose vissute, sentite, sognate, lette, viste in anni di vita e di lavoro tra e con le persone. E' un libro che si è divertito a scrivere, al quale è affezionato, e grazie al quale sta ricevendo buone soddisfazioni. 
1. La storia di due innamorati misteriosi si muove sul filo della metafora e racconta la continuità trasversale dell’Amore e del Sogno, in un superamento del tempo e dello spazio. Da questo presupposto la vita di ognuno assume un significato più alto e solenne?
L’intero racconto è una metafora sulla permanenza dell’Amore e del Sogno. Su come questa coppia misteriosa sfidi la fugacità delle cose nel mondo e riveli la presenza di una realtà profonda e trasversale, degna di essere ricercata e assaporata, al di là dei segni apparenti e dei luoghi comuni. Una realtà in cui è possibile ritrovare il senso e il valore di un prima e di un dopo. Dove nascono i sogni racconta il tempo infinito e magico di tutto ciò che lascia tracce profonde dentro di noi. Racconta la storia di un amore capace di varcare le soglie del tempo e dello spazio. I protagonisti scoprono che essere amanti eterni, continuare a cercarsi e ritrovarsi, sarà il loro karma. Nelle loro storie desideri e paure s’intrecciano, così come la felicità e il suo rovescio si rincorrono nel tentativo di circoscrivere un antico viaggio ancora in corso. Quando qualcosa ti tocca nel profondo, non la dimentichi più, allora ha un valore universale. Rilke diceva che quando due persone si amano, qualcosa rimane scritto per sempre lassù, oltre le costellazioni. E qui si aprono le differenze tra passione, vivere in amore con una persona a noi compatibile, creare un rapporto di mutuo aiuto e altri bisogni e relazioni.
2.   Il sogno, il viaggio, l’incontro, l’emozione, la paura, la felicità, in un tutto e il suo opposto si svela l’alternarsi delle suggestioni e delle sensazioni equidistanti fra realtà e fantasia. E’ un’infinita catena. Come si sviluppa questa evoluzione di eventi e di confronti nei suoi personaggi?
Alcuni personaggi appartengono solo alla realtà, altri solo ai sogni e altri a entrambi i piani. Nell’evolversi degli eventi i personaggi si confrontano con quest’ultima possibilità, quella di varcare le soglie dell’ordinario per entrare nell’universo intero, dove i due piani si nutrono a vicenda, perché intimamente connessi. Qualche esempio. Achille, il marinaio che arriva a Thassos durante la 2a guerra mondiale. E’ il protagonista, il trait d’union tra sogno e realtà, ma anche tra luci e ombre. Il suo viaggio, il desiderio intenso che lo anima, il brivido che lo attraversa, appartengono alla nostra voglia di sentirci completi, consistenti, con un senso d’identità globale, interiore, spirituale. Il suo percorso, la simbologia del mare, rappresentano la formazione e la crescita interiore, rappresentano soprattutto la ricerca di senso, di collocazione, il desiderio di ricucire le fratture, di far fronte alle paure e di ritrovare se stessi in una prospettiva più ampia. Ioanna, la giovane greca, rappresenta la porta che possiamo attraversare per entrare nel mondo dei sogni. Il sogno come opportunità di amore e di esplorazione. Ma i sogni non si nutrono di sogni. Dalla realtà nascono e a essa tornano, dando luogo a infinite possibilità creative. In questo senso il sogno è una ricerca di comunione che si ottiene allorquando sentiamo la coerenza interna che ci permette di vivere la coerenza esterna, nel mondo e negli altri. Con una battuta si potrebbe dire “non si tratta di vivere di sogni ma di dar vita ai propri sogni”. Giovanni, il figlio di Achille, rappresenta il principio di continuità. Come Giano bifronte porta con sé il passato (Achille) e il futuro (Sara). Accompagna il lettore durante l’intero percorso, con discrezione, non si sostituisce mai a lui. Cerca di raccontare l'amore e la vita come un viaggio su un treno che ci culla dolcemente, ci travolge, ci lascia storditi, a volte con esplosioni di pura felicità altre di dolore che annienta.
 3. Nel suo racconto il sogno ha un significato potente e lei elabora l’ipotesi di un’ereditarietà cromosomica dei sogni da parte di chi li ha vissuti verso le generazioni che seguono. Che valore attribuisce a tale affascinante teoria? 
Qui non voglio scomodare i recenti studi di neurobiologia che dimostrano i rapporti tra esperienza e chimismo interiore. Preferisco rimanere su un piano narrativo. Il racconto coinvolge tre generazioni, come se la vocazione di “impastatore di sogni” si possa in qualche modo trasmettere. Ecco, ho detto che si possa trasmettere e non che si debba o che necessariamente si trasmetta. I sogni, l’esperienza si trasmettono tanto più crediamo nella libertà dell’altro di poterli scegliere. L’entusiasmo con cui facciamo le nostre scelte, il valore e il significato che gli attribuiamo, senza esaltazioni e senza alcuna costrizione, sono contagiosi, quasi costituissero un alone magico che affascina fin quando rispettiamo la possibilità dell’altro di abbracciare una diversa visione. Ecco, credo sia proprio questa libertà agita, condivisa, amata che porti gli occhi e qualcos’altro su di noi.
4.      Cosa significa comunicare al là delle parole e del tempo?
Be’, può voler dire accogliere, comprendere quanto di essenziale l’altro può dirci, non solo con la testa, ma anche con la pancia e con le altre parti che sanno riconoscere la persona speciale che può vivere dentro ciascuno di noi. Goethe diceva che la nostra vita è alimentata dalle nostre due anime. L’una più razionale, l’altra più creativa e spirituale. Tenerle separate porta ad una vita dimezzata, a una sola dimensione, porta a non vedere il bosco a causa dell’albero che abbiamo di fronte al naso. Creare la comunicazione fa la grande differenza. I personaggi del romanzo vivono la sfida di affacciarsi nell’altra metà del cielo, ricercano la comunione tra le parti, dove il particolare si riflette nell’universale, dove il bisogno si scioglie nel sogno. Tramite i sogni le persone entrano in contatto con forze simboliche e creative nuove che permettono di arricchire le usuali forme di pensiero con cui governiamo le nostre azioni abituali. Quello che caratterizza davvero l’incontro tra i due protagonisti è il tipo d’amore e di riconoscimento che sarà in grado di sviluppare. Ioanna sembra appartenere più al tempo infinito che al qui ed ora, più al sogno che alla realtà, eppure Achille la conosce nel presente e la conosce in carne ed ossa. Ma alcune tracce gli danno la sensazione di aver già conosciuto quella donna, magari in un’altra dimensione di tempo. Insomma, il nostro marinaio comincia a chiedersi che non si tratti dell’Afrodite di Pigmalione, cioè di quella statua scolpita con tanta passione che si trasformò in una vera donna.
5. Ci può svelare qualcosa sul luogo dove nascono i sogni per ognuno di noi?
La partita si gioca nel profondo della psiche, che per gli antichi greci significa anima, nei meandri della mente, delle memorie, della coscienza autentica. Lì nascono le nostre forze rinnovatrici essenziali. Qualcuno ha detto che niente può accadere se non è preceduto da un sogno. In effetti, cosa sono i sogni se non i frammenti rilucenti dei nostri desideri in cerca d’appagamento? In cerca di un disegno d’insieme che ci faccia sentire persone consistenti, cioè in contatto con la nostra sostanza e non semplicemente vuoti a rendere? I sogni sono forza creativa, energia pura. Essi non hanno solo un carattere magico; sono soprattutto preziosi messaggi della nostra parte più intima, porte per arrivare al nostro essere più profondo e più vero. Il sogno è un principio vitale, nasce dentro di noi ma proviene dall’esterno e lì deve tornare. Come dire? I sogni non si nutrono di sogni. Dalla realtà nascono e a essa tornano, dando luogo a infinite possibilità. In questo senso il sogno è una ricerca che vive dentro e fuori di noi. Come l’affascinante Ioanna, capace di uscire dai sogni e divenire donna in tutti i sensi.
6.  Questo libro può suggerire una Via verso la creatività?
Chissà? Il libro racconta di un giovane uomo (Achille) che incontra una giovane donna (Ioanna), la loro storia d’amore è un simbolo che trascende loro stessi, diviene la spinta a guardarsi attorno e dentro, a cercare la sostanza delle cose, a crescere tentando di mantenere viva la voglia e la curiosità d’incontrare se stessi al di là dei luoghi comuni. Ma racconta soprattutto di persone che provano ad ascoltare e a convivere con le proprie emozioni, di gioia e di dolore. Cosa possono esprimere, allora, le persone al di là dei comportamenti e dei quotidiani movimenti indaffarati? C’è un mondo di fronte ai misteri della vita. C’è chi lo chiama caso, chi coincidenza, chi crede che il caso non esista e chi ritiene di cogliere delle tracce, una sincronia, delle affinità significative, di fronte al preteso caos che dovrebbe regolare l’universo.
7.  Se potesse consigliare a chi ci legge un esercizio da fare per entrare in contatto duraturo con il proprio mondo interiore quale sarebbe?
Molti sono i percorsi possibili per iniziare un viaggio al centro del nostro mondo interiore. A patto di avere una sana voglia d’incontrare se stessi di là dai luoghi comuni. Si può staccare la spina, per ricaricarsi, anche prendendo simbolicamente il largo dalla quotidianità. Senza lasciare i luoghi di sempre. Scegliendo di viaggiare attraverso il corpo e l’anima, anziché lungo i paesaggi del mondo esterno. Un viaggio virtuale, un avventuroso viaggio al centro del nostro mondo interiore.
Un’escursione in un paesaggio interno può produrre effetti migliori di un viaggio esteriore. Alla riscoperta del luogo dove ritrovare l'intimo valore di sé. Per goderne basta aggiornare le nostre mappe, adattarle alla scoperta di nuovi territori, avere occhi per cogliere dove nascono i sogni,  così da riconquistare almeno il senso della vista. Come fare? Inizieremo con un esempio che richiede pochi minuti.
Prima di dormire, concentrati su un tuo desiderio, esprimi un piccolo pensiero ricco d’immagini e sensazioni, poi formula la domanda che ti sta a cuore. Ma soffermati su questo per pochi minuti, subito dopo stacca la spina, con dei respiri profondi e tranquilli, distraendoti con ricordi piacevoli lasciati addormentare. Un clima tranquillo ha l'effetto di stimolare la curiosità dell'inconscio, cioè il luogo dove nascono i sogni, sensibile alle sensazioni e non ai pensieri. Scivolarci in modo dolce è come aprire una mano per stringere un accordo, un’alleanza, un’amicizia.
8.  E con l’estate c’è qualcosa di specifico?
In ogni stagione ci sono elementi che possono aiutarci. Ad esempio, l’acqua, il mare, che non sono solo un momento di divertimento o di benessere fisico. L’acqua ci accoglie, ci culla, ci permette d’immergerci, di sentirci in una dimensione aperta. Proviamo a lasciarci andare completamente, affidandoci, come in un rapporto d’amore, al suo abbraccio e divenire per un tempo incommensurabile un unico corpo. Lì possiamo affondare le nostre preoccupazioni, calarci nel mondo delle immagini e liberare i nostri desideri, cosicché i sogni possano riemergere. Se sapremo riceverli con tranquillità, fidandoci di quanto di meglio esiste in noi, al risveglio, al ritorno ai nostri impegni, potremmo essere piacevolmente sorpresi di scoprirci a fare cose nuove, a vivere meglio ciò che vivevamo meno bene, a sentirci soddisfatti di essere pienamente noi stessi.
Buone emozioni.