Gli ultimi pensieri di Federico II, di Nicola Vacca
Cosa passa per la mente di un grande imperatore quando il pensiero della morte diventa l'ossessione dei suoi ragionamenti più intimi? Errico racconta, in un romanzo-monologo in forma di prosa poetica, gli ultimi pensieri del grande Federico di Svevia. [...] l'autore scrive un lungo poemetto in prosa, lasciando parlare in prima persona l'imperatore che volle alla sua corte i poeti del Mediterraneo. Federico, che si smarrisce nel bosco durante l'ultima fatale caccia, si interroga sul senso della sua vita, sul potere e sulle sorti del suo Impero. Hanno il respiro della grande poesia le ultime parole dell'imperatore che decide di entrare nella selva oscura per stanare i fantasmi della sua mente. Adesso che la fine si avvicina e il tempo concede l'ultima pausa di riflessione. "L'ultima caccia comincia qui adesso. Quella che non concederà nessuna tregua. Che non si fermerà davanti a niente. Che s'alzi alba lucente, o scenda notte tetra. Mi commuove l'indefinita sorte dell'uomo che ha inondato il mondo col chiarore di un impero e ora si nasconde nel fondo di un bosco che non ha orizzonte".