Antonio Fabi, Tragico riso

11-06-2005

Il "Tragico riso" di Antonio Fabi


Se fosse solo avvocato metterebbe un po’ in sospetto, ma ha anche confidenza con la musica,: ha curato attività per conto dell’amministrazione comunale, è socio onorario della Fondazione italiana per la musica antica e componente del consiglio d’amministrazione del Conservatorio “Rossini” di Pesaro. E allora ad Antonio Fabi urbinate, riesce l’impresa di scrivere un libro dal titolo ossimorico Tragico riso fatto di “scherzi mitologici e altri epigrammi”. E questi ultimi sono talmente epigrammi che anche al lettore sprovveduto fanno venire in mente il “padre di tutti gli epigrammi”, cioè Marziale. “se si va, Galeazzo, insieme a cena, / facciamo che sia io a pagare il conto; / così tu avrai la faccia più serena, / né patiremo dalla fame affronto”.
È Patti chiari, la composizione numero 24 di Fabi, ma se vi lasciate un po’ andare l’aria che respirate pare proprio quella degli “scrocconi” canonici della Roma di Marziale. Oppure, del libro di Fabi, si potrebbe cogliere e lodare il senso di “leggerezza” che ci ha lasciato in eredità Italo Calvino. Leggerezza in doppia accezione: dell’autore che non pare proprio prendersi troppo sul serio e del testo che vola davvero su ali di farfalla anche su situazioni che canonicamente indurrebbero alla pesantezza del cordoglio.
Ecco qua: “Moglie fedele fu Maria Rosa. / Amò il compagno per tutta la vita, / con dedizione grande, anzi infinita. / Tutti hanno pianto questa dolce sposa: / anche Giulio, Francesco e tutti quanti / gli amici di famiglia suoi amanti”.
Il titolo è giustamente Coerenza. Oppure: “Eufemio fu un politico di rango, / amato dai Colleghi e nel Collegio, / autore di progetti d’altro pregio, / terminò la carriera n mezzo al fango, / solo perché persone disattente / lo fecero sfuggir per la tangente”.
Due esempi di realtà vera che si levanoalte ripulite dalla pesantezza quotidiana e riscattate dalla “leggerezza” che induce al sorriso. Per la verità le sezioni del libro di Fabi sono tre e oltre agli Epigrammi, ci sono gli Scherzi su temi della mitologia classica e i Ritratti, ricette, incontri pasquineidi e altre forme brevi.
Lettura gradevole, rivelatrice di una visione della vita che sa dove sta il meglio.