Lembi semantici, di Giorgio Linguaglossa
Con quest’ultima opera Antonio Spagnuolo (classe 1931) attinge il livello più alto della sua produzione poetica; qui, più che altrove, il verso di Spagnuolo si presenta come una casistica di circostante, al pari di un messaggio (con tutte le variazioni tra ridondanza e informazione) che punta tutte le sue chances di comunicazione sulle attese del destinatario, tra il sistema di attese e la ridondanza semantica. Una figura retorica ricorrente è l’accostamento di due attanti astratti collegati da uno scarto semaforico e metaforico: “e tu affidi certezze a corridoi, / fra la carne e l’estate, / quando difficile è distinguere / fusioni o dolcezze”. Altra figura è data da un tipo di catacresi, quasi una immagine in eccesso che ha lo scopo di introdurre uno scarto psicologico e semantico: “Il mio viso svanisce nel granito”; “Improvviso / squarcio per la innocenza delle tue violette”. Ufficialmente, il libro ospita componimenti che hanno ad oggetto la storia amorosa, ma la tematica diventa subito altra, si trasforma in occasioni per introdurre microsegmenti semantizzati ed abilmente enfatizzati secondo una procedura che probabilmente deriva dalle esperienze che l’autore ha derivato dalla sua lunga frequentazione di testi di psicologia e psicolinguistica, così che la poesia diventa il luogo per ordire una trama per catturare gli elementi extralinguistici quali il commento, la mimica, la gestualità, il retropensiero, nell’ambito dell’ordito sinallagmatico delle preferenze lessicali e sintattiche, delle pause anticipate tra le parole che spezzano il ritmo rendendolo sincopato, per intervenire, infine, sulla sintassi, deformandola di quel tanto da introdurre le novità entro il sistema di attese e consentire al lettore la risposta interpretativa. Questo tipo di scrittura espressionistica, per lembi semantici, e anche per strappi significazionisti, la si può senz’altro considerare uno dei più interessanti esiti tra i prodotti di quelle poetiche novecentiste appaiate sul versante post-modernistico della cultura del tardo Novecento.