Caridà-Filocamo, Il mistero del Più

01-12-2007

Il caso dell'addizione scomparsa, di Enrica Guidotti

Il 20 aprile a Genova, sull’onda del successo del Festival della Scienza, in uno spazio di Palazzo Ducale si è inaugurata Matefitness, la palestra della matematica. Il progetto, promosso dal CNR, con il patrocinio del Comune e dell’Università di Genova e il supporto dell’Associazione Festival della Scienza, si propone di diffondere la cultura della matematica nella sua più ampia accezione: la soluzione di un problema. 4.000 visitatori nei quattro giorni del Festival della Matematica di Roma rendono bene l’idea della fortuna che ha avuto l’iniziativa presso un pubblico che ogni giorno si conferma il più eterogeneo possibile. Per capire cosa succede una volta entrati in questa insolita “palestra” i lettori dai 10 ai 14 anni possono leggere questo romanzo, che racconta quando le leggi della matematica saltano. Non funzionano più i bancomat, le pagelle si scambiano i voti, i sistemi elettronici vanno in tilt come per un virus informatico o un millennium bug ritardatario. Ludovico, il protagonista, si trova per questo a viaggiare nel mondo di Aritma cercando di risolvere il mistero dell’addizione scomparsa, tra deserti dei numeri primi, cavalli-vettori, giardini delle ipotesi e avvocati dei numeri. Nel mondo di Aritma, regolato dalle leggi matematiche, anche il lettore è protagonista, perché per andare avanti nei capitoli occorre risolvere enigmi, giochi matematici e prove di intelligenza che gli autori, esperti divulgatori del Festival della Scienza, hanno selezionato tra quelli proposti dai percorsi di Matefitness. Ecco create le condizioni per parlare di matematica in un modo diverso: i numeri trascendenti ad Aritma sono i clienti di un albergo rimasti senza stanza, le regole degli scacchi servono a Ludovico per sfuggire ai predoni nella foresta dei teoremi, una sorsata di succo di ipotesi permette di moltiplicare punti di vista e soluzioni. Lontano anni luce dalla matematica estranea, opaca, asfissiata da programmi scolastici vecchi cent’anni a cui sono purtroppo assuefatti molti ragazzi, il racconto fitto di indovinelli riesce a coinvolgere il lettore meno astratta dalla matematica. A condizione di assumere quello che gli scienziati chiamano il “pensiero laterale”, ovvero la capacità di rinunciare alle proprie convinzioni e mettersi in gioco.