Un amore maledetto, di Fernando Acitelli
Un amore tra cugini soltanto pensato, con lui unico a crederci. L’oltraggio degli anni porta entrambi in una differente deriva: per lui della malattia, per lei della estenuante interpretazione degli astri. Il monologo nel quale Lady Mora è bravissima innalza una rilettura dell’accaduto e di quanto sarebbe potuto succedere ma non v’è rimpianto in lei, solamente l’accoglimento del divenire: il divenuto è ancora qualcosa come forma. Nel racconto Maledetto nei secoli dei secoli l’amore Carlo D’Amicis ancora una volta s’impone con lo stile. Ma lo stile è già contenuto, cos’altro quella musica interna, dolorosa, e il ricorso frequente alle parentesi? Sono luoghi, queste ultime, entro cui si snoda altro narrato, come se l’appena detto avesse bisogno di nuovi muri portanti per sostenere l’architettura delle parole, il senso, l’esilità della vita.