Una sfida narrativa, di Silvano Trevisani
Il lato avventuroso della quotidianità: è questa la sfida narrativa che Cesare Paradiso lancia, in primo luogo a se stesso, poi allargando l'indagine a coloro che, attorno a lui, esercitando la stessa professione, naturalmente con mille sfaccettature diverse, con ruoli e connotazioni diverse. Nella quotidianità privata della sua professione, egli ricerca ciò che di avventuroso sfida una quotidianità che facilmente è messa alla prova dalla routine del “mestiere”. Cesare Paradiso, e ora dobbiamo spiegarlo, è un noto avvocato del foro di Taranto, che si occupa prevalentemente del diritto civile e di famiglia, insomma lo si potrebbe definire, con termine più immediato e usuale: “matrimonialista”. Ma non ha mai fatto mistero della sua passione per la scritture e per la ricerca, fin da quando, ancora giovane intellettuale, aveva avuto qualche frequentazione con la carta stampata, e anche col nostro settimanale. Non è un caso che il suo primo saggio lo abbia realizzato assieme a don Pierino Fragnelli, attuale vescovo di Trapani, a cui era legato da un'antica amicizia, dai tempi in cui il giovane sacerdote era direttore proprio del “Nuovo Dialogo”. A quel primo saggio: “Giuseppe Dossetti sentinella e discepolo”, edito nel 2010 dalle Edizioni Paoline, ne seguì, due anni dopo, un altro dedicato a “Don Tonino Bello e la politica”, edito da Cittadella, nel quale metteva in evidenza il rapporto tra un uomo della Chiesa che ha segnato un'epoca e una generazione, con l'esercizio, reale e auspicato della politica, come servizio all'uomo.
L'anno scorso, poi, Cesare Paradiso ha dato alle stampe una prima prova di narrativa: “Un prete per chiacchierare” (edizioni Robin), cui segue, ora, una nuova opera narrativa che, in quattro racconti lunghi (ma potremmo anche definirli romanzi brevi), presenza una carrellata di persone, di caratteri umani che fanno riferimento proprio al suo ambito professionale. Il libro si intitola “Lo studio dell'avvocato” ed è edito dalle Edizioni Piero Manni, casa editrice salentina distintasi per la letteratura di qualità.
I quattro racconti si snodano in altrettanti studi professionali, dei quali tracciano il “Microuniverso”, fatto di storie apparentemente comuni, ma viste con gli occhi di un esperto. Storie che ci mostrano la dimensione di una professione che di solito viene rappresentata in modo enfatico e tutt'altro che realistico dalla letteratura cinematografica o televisiva (che in genere si riferiscono a processi penali romanzando procedure che non sempre sono così spettacolari). Un universo che in genere è fatto di una quotidianità routinaria, molto più vicina a una burocraticità asfissiante, che lascerebbe sconcertato chi, per la prima volta, si avvicinasse alle aule di un tribunale e assistesse alle adunate pletoriche di avvocati che si cercano in una mare di colleghi, per sbrigare udienze nelle quali i giudici appaiono spesso come testimoni passivi e un po' distratti.
In questo “ambito” narrativo, che ruota sostanzialmente attorno a studi professionali e aule di tribunali, sfilano storie che ci parlano molto da vicino, nelle quali ognuno di noi troverebbe una similitudine con vicende riguardanti un amico o un conoscente, soprattutto se si tratta di storia di separazioni e di divorzi. Ci parlano di giovani avvocati che sgomitano per crearsi un avvenire o di vecchi volponi che non vogliono arrendersi e si ritengono ancora tetragoni invincibili della professione. Ma anche di vicende umane, spesse volte delicate, persino drammatiche, che vedono protagonisti uomini e donne... della porta accanto. E così in ognuno dei quattro studi professionali si intrecciano storie, esistenze, destini: quelli degli avvocati e quelli dei clienti, che qualche volta coincidono, come nel secondo raccolto, quello ambientato nello studio di Guido Pallavicini, alle prese con le proprie, complicate vicende sentimentali. Negli altri racconti, Carmine Antonini, matrimonialista anche lui reduce da un matrimonio fallito, ha a che fare con delle clienti affascinanti, dalle quali viene anche segnato, mentre Diana Severini, che si occupa di minorenni, è chiamata a occuparsi di un caso delicato proprio nei giorni di metà agosto e vive con difficoltà morale il ruolo che le viene chiesto dalla sua professione. Infine Carlo Della Ricca, ormai anziano avvocato, appassionato di musica e ancora convinto di essere un uomo irresistibile.
Insomma: la realtà di tutti i giorni che dà materia per una narrazione che induce a riflettere.