Che canti!

26-01-2008

Che Guevara una vita cantata, di Enzo Mansueto

Un’idea originale per celebrare il mito di Ernesto «Che» Guevara a quarant’anni dalla morte: un libro di interviste a musicisti italiani che nelle loro canzoni si sono ispirati più o meno esplicitamente al Che. Introdotte da uno scritto di Dario Salvatori, le domande poste dalla giornalista Paola De Simone hanno avuto repliche da Bandabardò, Cisco dei Modena City Ramblers, The Gang, Claudio Lolli, i Nomadi, Roy Paci, Paolo Pietrangeli, Raf, gli Skiantos e Roberto Vecchioni. Un’occasione interessante e insolita per «leggere» l’opera di questi musicisti.
Il rapporto tra la musica e il Che, a dispetto di una discutibile competenza del messianico guerrigliero, il quale, ricorda Salvatori in apertura, pur argentino non distingueva un tango da un mambo, fu da subito molto stretto, complice anche la centralità del linguaggio musicale in tutti quei movimenti che, per decenni, lo hanno eletto a punto di riferimento politico ed esistenziale. A cominciare dal 1969, a due anni dalla morte dell’eroe in Bolivia, con la celeberrima Song for Che di Charlie Haden, jazzisticamente parlando, forse il punto più alto di quella rivoluzionaria esperienza musicale che fu la Liberation Music Orchestra.