Nichi e Ciotti. Due uomini contro la mafia, di Dario Quarta
Un intenso dialogo «sulla legalità» e un appello alle nuove generazioni nelle pagine di un «opuscolo» dedicato alla famiglia di Francesco Fortugno, vicepresidente della Regione Calabria, ucciso dalla ‘Ndrangheta lo scorso ottobre, mentre il libro era in stampa.
È un «taccuino», quello pubblicato da Manni editori, in cui sono riportati discorsi emersi nell’incontro estivo tra Don Ciotti, «prete antimafia per antonomasia», e Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e «politico scomodo e di frontiera». Un dialogo coinvolgente, nel cuore dell’estate, in un salotto all’aperto nel centro di Melpignano, piazza San Giorgio, per l’appuntamento conclusivo di «Tramontalba».
Quello tra Don Ciotti e Vendola è un’analisi a tutto tondo della criminalità, un percorso che incontra storie e vicende, vittime e carnefici di Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita. I martiri, le collusioni, le leggi inadeguate e le difficoltà di chi, da sempre, tenta di combatterle.
Da Peppino Impastato al commissario Beppe Montano, dalla legge sulla confisca dei beni, alle origini della Scu, dalla «mafia delle parole» al «diritto alla rabbia», fino all’impegno del cattolico. Ciotti Vendola - Dialogo sulla legalità, è un richiamo alla responsabilità, un confronto tra due figure in prima linea, tra due esperienze diverse che indicano però un unico percorso di riscatto.