È stato presentato venerdì sera a Bari alla libreria Laterza il libro Vendola contro tutti (Manni, San Cesario di Lecce, 2010, 232 pp., euro 20), una ricerca sulla comunicazione politica dei leader candidati alle regionali pugliesi dello scorso anno, curata da Stefano Cristante, direttore dell’Osservatorio di comunicazione politica dell’Università del Salento, e da Pasqua Flore, responsabile dell’elaborazione dati dell’Osservatorio. Con i contributi di giovani giornalisti (Ludovico Fontana, Pierpaolo Lala) e ricercatori (Debora De Fazio, Giuseppe Calignano, Fabio Carbone, Ilenia Colonna, Francesco Ercolani, Fabrizio Gentile, Lucrezia Gorgoni, Matteo Pagliara), lo studio ha preso in esame i profili personali le pagine dei leader politici su Facebook, i siti telematici, i filmati di YouTube, i talk show delle tv locali e la stampa regionale. Ne è emerso uno scarto molto ampio in termini quantitativi e qualitativi a favore del centrosinistra nell’uso dei mezzi di comunicazione, in particolare nei nuovi media nelle piattaforme dei social network.
NICHI RE DI FACEBOOK - La pagina Facebook di Vendola ha sorpassato per numero di fan iscritti quelle di tutti gli altri leader nazionali, compreso Berlusconi: ma soprattutto c’è stato un uso competente dei meccanismi di post e di link, di aggiunta di contenuti in testo e in video, con la sollecitazione di discussioni e commenti che hanno alimentato un’ampia partecipazione on line di simpatizzanti e sostenitori. Questo cyberspazio vendoliano è l’unico in Italia ad essere paragonabile a quello realizzato per Barack Obama nelle presidenziali americane del 2008: la ricerca di Cristante e Flore ha quindi un valore nazionale, sia per le indicazioni politiche che se ne possono trarre, che per il significato embrionale di tutto un nuovo settore di studi che è la sociologia politica dei mondi virtuali.
LE FABBRICHE - Inoltre, nel caso pugliese, la comunità on line ha avuto la sua interfaccia off line nel fenomeno delle Fabbriche di Nichi, una versione più strutturata dei comitati di partecipazione civica nati nel 2005 a sostegno della prima campagna di Vendola. Gli interrogativi che attraversano tutta la ricerca sono essenzialmente due: quanto hanno contato il cyberspazio vendoliano e le Fabbriche nella vittoria del candidato? E qual è il loro livello di democraticità? Sono domande a cui gli autori non danno una risposta definitiva: Cristante ammette che la percezione pubblica e la rappresentazione virtuale di Vendola non si è tradotta in una netta affermazione di maggioranza, poiché «come si potrà vedere dai risultati -ricorda -la vittoria del centrosinistra sarebbe stata ben più ardua se il Pdl e l’Udc/Io Sud avessero avuto un unico candidato». E nel saggio conclusivo del sociologo Carlo Formenti, «Considerazioni sul futuro delle Fabbriche di Nichi: comitati elettorali o cybersoviet?» , pur in una lettura positiva del fenomeno delle Fabbriche, ne sottolinea i rischi di populismo mediatico, di rapporto carismatico tra leader e cittadini, di americanizzazione e di berlusconizzazione che potrebbero avere sullo stile politico di Vendola.