Se il destino è un copione, di Sergio D'Amaro
Destini incrociati, profezie zodiacali che si animano tra uno zapping e l'altro, trame cucite col filo precario di esdistenze appena pronunciate, sfiondi urbani che si materializzano come fantasmi spaziali. [...] E' evidente la mano della professione di Di Biasio, regista e sceneggiatore, nei piani giustappositivi, nella nettezza iperrealistica dei particolari (chissà se Di Biasio ha avuto in mente anche gli interni del pittore americano Hopper). Ugo Pirro, nella sua prefazione, sottolinea la tecnica dell'autore che opera su questi racconti come fossero "Registrazioni". "Il ritmo serrato -scrive Pirro-, impaziente, nervoso, acquista il tono e il ritmo di un 'nastro' accelerato". C'è qualcosa della narrazione americana degli anni 50 [...] Di Biasio eccelle nell'osservazione disincantata della nuova commedia umana di inizio millennio: il netturbino, il disoccupato, la guardia notturna, il doppiatore cinematografico si ritagliano un profilo che è senza volto, immerso com'è nella banalizzazione di vissuti casuali, incoerenti, intermittenti.