Il dovere di esserci, di Serena Mauro
Parlare dell’Italia, con lo sguardo rivolto al Sud, il cuore lacerato dalla situazione che l’Italia è costretta a vivere, la mente volta all’indagine e all’analisi. “Il nostro è un paese permanentemente in bilico tra sviluppi e arretratezza, modernità e conservazione, laicità e integralismo, civiltà e barbarie, cultura e ignoranza. C’è nella nostra vita di cittadini un rischio costante che nasce dalla nostra storica arretratezza civile, dal basso livello della nostra cultura civica, dalla estraneità ai problemi di tutti, dalla asfitticità della nostra politica, che trova conferma, tra l’altro, anche nell’attuale emergenza democratica a seguito della “discesa in campo” di un ricco imprenditore che ha concentrato nelle sue mani –unico caso nel mondo civile– potere economico, potere mediatico e potere politico”. Le parole di Egidio Zacheo, poste come premessa a questa raccolta di scritti, non vagano,non girano in cerchio intorno al problema. Arrivano dirette, strappando il velo dagli occhi a tutti coloro che continuano a non voler vedere. Gridano l’esigenza e l’urgenza di trovare soluzioni.
“La mia convinzione è che si può uscire da questa condizione solo se non deleghiamo tutto agli altri, se ciascuno assume su di sé una parte di responsabilità e svolge in forma qualsiasi quello che può essere definito il suo volontariato culturale e politico”. E Un paese in bilico è anche una forma di volontariato. L’impegno costante a denunciare, mettere in evidenza, con una coscienza vigile ha da tempo preso forma, in interventi pronti pungenti sulle pagine dei giornali, articoli, recensioni, saggi, oggi raccolti in un libro, che è analisi di un presente difficile, delle sue deformazioni. E allora riforma universitaria, la collettività vista come “una criminalità organizzativa in cui la responsabilità del singolo viene esaltata e valorizzata” diventano piccoli passi, punti di un cerchio ininterrotto che non ruota più. I giovani, Croce, Moro, Carmelo Bene, la globalizzazione, il sistema elettorale, sono tasselli di un mosaico, il cui restauro non è più procrastinabile.