Enrico Emanuelli, Memolo

01-04-2005

Vita di un uomo tragicamente normale


Nella collana dedicata alla narrativa breve, Manni riscopre Memolo, racconto del 1928 di quell'Enrico Emanuelli sodale di Mario Soldati, poi traduttore di francesi eccellenti (Stendhal, Voltaire, Gide), poi giornalista e inviato di "La Stampa" e "Corriere della Sera". L'incapacità di agire e di volere che contraddistingue il protagonista si avvia a diventare la condizione dell'esistenza normale, tipico habitus dei personaggi di quello stesso Svevo che Emanuelli è tra i primi a riconoscere e positivamente valutare. Un giusto tributo, sostenuto da una postfazione di Giuseppe Zaccaria.