Quadri di scuola vissuta, di Leda Cesari
Storia di un fiume , storia del fiume della piccola storia della scuola, e pazienza per le ripetizioni, tanto siamo in tema. Parliamo di scuola, argomento che appassiona e disturba, ma mai lascia indifferenti, vista la qualità della materia in campo: scuola, anzi le scuole. Le scuole, anzi Le scuole invisibili. Le scuole invisibili, anzi Oltre le scuole invisibili, che è poi il titolo della seconda edizione della raccolta di saggi con cui Fabio Scrimitore, provveditore agli studi di Bari nato a Uggiano La Chiesa nel 1941, racconta un mondo in subbuglio perenne, specchio di un’eterna e più ampia transizione nazionale che non finisce mai.
Duecentosessantatre schede per un corposo volume di 471 pagine che, edito da Manni,ben si presta a diventare vademecum indispensabile e al contempo lettura in grado di strappare un sorriso agli operatori scolastici di ogni ordine e grado, “nonché opera di grande godibilità per chi, più semplicemente, è curioso di ciò che avviene nel mondo della scuola”. Non c’è infatti anfratto normativo o meandro regolamentare che Scrimitore, già dirigente dei provveditorati Lecce e Brindisi, non abbia esplorato in lungo e in largo, alla ricerca delle ragioni ultime dei provvedimenti e delle riforme varate in materia. Tra saggi “dotti” e storie di vita vissuta, in quarantasei anni al servizio del modo della scuola, con stampato in faccia il sorriso conciliante di chi le ha viste tutte, ma proprio tutte, e tutte le ha superate con un moto di ironia. Dai presidi troppo zelanti alle rivoluzioni mancate, o nelle migliori delle ipotesi dimezzate, e dunque tipiche di un Belpaese che non smentisce mai la sua natura gattopardesca. E le loro ricadute, tremende o inutili, sulle vite di chi quelle rivoluzioni attendeva, aspirando a una scuola più efficiente e umana. O, semplicemente, più in linea con gli standard europei.
Quadri di scuola vissuta, insomma, racchiusi in un volume che l’autore, dopo la prima edizione, ha voluto ampliare con l’inserimento di altri squarci di esistenza e di esistenze varie. Saggi d’erudizione e di bonomia, ma potremmo a ragione definirli piccoli reportage giornalistici di un uomo di scuola che ritrae a piccole pennellate facce e persone reali, non anonime galassie di un universo lanciato da un Big Bang X in un’epoca Y. Un uomo di scuola che non ha perso il gusto della riflessione e dell’osservazione, e, soprattutto, una grande carica di umanità sapientemente trasfusa nei suoi scritti, specchio di una conoscenza quasi enciclopedica (tra l’altro) di tutto ciò che arriva da viale Trastevere, e che con atto di fede bisogna accettare, e a volte ingoiare a forza.
Consapevoli che l’Augusto Ministero, alla fine, è principalmente fatto d’uomini di buona volontà che nei luoghi più remoti dell’Impero, e in tutti i settori, sopperiscono a carenze e distorsioni con la loro personale ricchezza d’animo. E con l’ironia bonaria di paterfamilias che tutto vedono, tutto si spiegano, tutto perdonano alla scuola italiana, un po’ sgangherata per karma immutabile, giammai per risorse umane.