I politici non hanno capito Facebook, di Felice Blasi
I risultati di una ricerca che l’Osservatorio di Comunicazione politica (Ocp) dell’Università del Salento ha condotto sull’uso di Facebook nella campagna elettorale per le amministrative del 2009 in Puglia sono stati raccolti nel recentissimo libro curato da Carlo Formenti e Paolo Mele, I politici ci mettono la faccia, che sarà presentato domani mattina alle 9:00 all’Istituto Sperimentale Tabacchi di Lecce.
Emerge un quadro piuttosto deludente dei politici che si sono limitati a sfruttare Facebook come strumento di propaganda, attaccando avversari, difendendo alleati, annunciando eventi o comizi pubblici dei candidati, facendo però languire il dibattito su idee e programmi e non valorizzando le potenzialità della piattaforma di coinvolgere in modo attivo i cittadini pugliesi: «È quasi del tutto mancato – dice Carlo Formenti, docente di Teoria e tecnica dei nuovi media presso l’Università del Salento – un uso consapevole della rete come strumento di partecipazione dal basso e di confronto orizzontale fra cittadini-elettori: il mezzo, in barba alla sua vocazione di social network, è stato usato soprattutto come canale di comunicazione politica dall’alto verso il basso, come arena di uno scontro finalizzato al rafforzamento dell’appartenenza ideologica e alla polarizzazione identitaria». Certo, non c’è molto da contare nella spontaneità della società pugliese, dal momento che i gruppi più o meno autonomi nati su FB tendevano alla denigrazione, come quelli “Simeone Di Canio Abbrescia prendi un chiangone e buttati a mare” oppure “parcheggia lo stronzo! Mandiamo Michele Emiliano a casa”, solo per citarne alcuni citabili.
Molto meglio il caso del gruppo EmiLab dei giovani sostenitori di Emiliano, studiato da Ludovico Fontana, giornalista di “il Corriere del Mezzogiorno”. In questa circostanza ci sono stati alcuni tentativi seri di democrazia elettronica, al punto che la pagina ufficiale del sindaco barese, raggiungendo la quota di oltre diecimila fan, è diventata quella del sindaco italiano con più sostenitori su FB: a dimostrazione che anche per la politica sul web il fattore organizzativo è determinante per costruire contenuti validi in termini di significato e di efficacia. Attento a ricostruire il ruolo degli spin-doctor pugliesi tra pianificazione strategica, appalti ad hoc e addetti stampa è stato Stefano Cristante nel suo contributo; lo stesso sociologo leccese ha aggiunto al libro una postfazione scritta alla fine di gennaio con una prima analisi sulla lunghissima pre-campagna pugliese in vista delle elezioni regionali 2010.
La ricerca dell’Osservatorio è infatti ancora in corso, concentrandosi sulle regionali di questi giorni: al momento è stato già prodotto un primo denso Bollettino di ricerca che copre il periodo dal 29 gennaio all’11 marzo e che ha monitorato, oltre a FB, anche Youtube, Internet nel suo complesso e la stampa d’opinione.