Franca Bellucci, Mare d'amare donne

01-06-2017

Dagli antichi rapsodi, di Annalisa Macchia

Davvero una Rapsodia in versi questo Mare d’amare donne che evidenzia, come suggerito dal sottotitolo, un’affinità con la poesia degli antichi rapsodi. Franca Bellucci, studiosa di storia e profonda conoscitrice di lingue e culture classiche, ha costruito un’opera poetica intensa, centrata su alcune figure femminili di epoche remote e recenti, le cui storie ruotano attorno al Mediterraneo su cui le loro terre si affacciano. Il mare nostrum diviene così il punto d’incontro di voci appartenenti ad epoche e contesti storici assai diversi tra loro, ma unite da simili vicissitudini di amari amori, attese e offese, pianti e libertà negate. Il libro, strutturato quasi come un testo teatrale, è suddiviso in cinque parti, a loro volta ripartite in quadri. Su questo palcoscenico, con monologhi dolenti e appassionati, si avvicendano un’operaia di Creta antica, una schiava greca, la medievale Eloisa, Miriam Makeba… ed insieme con loro tornano alla ribalta i periodi storici e culturali che le hanno viste protagoniste, mentre ancora “sobbalza” ogni loro richiesta di ascolto e riscatto “[…] Libertà è introdurre nella storia / chi è stato spinto ai margini, legittimarne le memorie e gli usi […]”.