Franca Mancinelli, Mala kruna

01-04-2008

Un rosario pungente, di Valerio Cuccaroni

Questo libro è una collana di spine (“mala kruna” in croato significa “piccola corona di spine”), è un rosario pungente per preghiere terrestri, corporali. Del rosario ha la mancanza di una vera e propria soluzione di continuità: ogni testo comincia con la minuscola quasi fosse la continuazione di un borbottìo interiore. Non c’è però un Dio a cui il poeta si rivolge, l’interlocutore è una presenza/assenza fisica: «se oggi avessimo la febbre insieme / staremmo come due cucchiai riposti / asciutti nel cassetto, / c’inventeremmo i piedi / avanti e indietro come stracci / per le carezze ai pavimenti». Della spina ha la capacità di penetrare: la ferita, il taglio, la puntura sono immagini centrali del libro. Con questo fare tagliente il poeta scava dentro i corpi, gli elementi naturali e artificiali del mondo circostante, che al suo sguardo e al suo soffio si trasformano in strumenti musicali: «qua dove ogni parola è ramo rotto / albero di musica in riva al mare»; «ho la forma dell’acqua e un suono / come ogni animale un verso» ; «guardo il buio con queste / corde che si muovono, e ascolto / la nave luminosa che si ferma». Ne risulta una musica creaturale, panica e metamorfica: «però ho sempre un amore che mi porta / come fossi il suo cane, / strattona se mi fermo ad annusare / queste mie gocce / prima del temporale»; «puoi poggiare la testa dove la terra affonda / molle, nella cuna tra i colli dove / si veste d’acqua». Straordinari questi versi: « [...] tutti / s’affrettano a coprire la paura / cercando di respirare in coro / al ritmo della specie». Con questo suo primo libro Franca Mancinelli si conferma come una delle migliori giovani poetesse marchigiane: la sua immaginazione è potente e la sua lingua precisa, sebbene ancora in fase di costituzione, non del tutto identificata, aperta a molteplici soluzioni.