Franca Mancinelli, Mala Kruna

18-10-2007
Una maturità di sguardo, di Roberto Carvelli 

È bella la Mala kruna di Franca Mancinelli (sì ne ho già parlato). Una maturità di sguardo che lascia preludere cose. Una voce esatta, un puntiglio. Un dolore calmo che accompagna, che non sposta. La sua piccola corona di spine non lascia, non costringe, non uccide. Se ferisce lo fa con buona pace di tutti i sentimenti. Niente è definitivamente perduto ed è per questo che tutto continua, anche se a strattoni di ricordi non tutti addolorati. E soprattutto senza lapidi. Belle soprattutto le ultime tre sezioni “Il mare nelle tempie”, “Nel treno del mio sangue” e “Un rudere la casa”.