Sono quindici racconti brevi esposti in una prosa personalissima, libera. Anzi, liberamente prigioniera del ritmo e della musicalità della poesia, che è la cifra dell’autrice. Sono racconti ma anche flash, immagini, ricordi, pensieri che vanno e vengono, s’incontrano s’accavallano si susseguono, immersi nelle microstorie quotidiane e impregnati di discreta malinconia. Come in un andirivieni nei labirinti dell’anima il cui respiro s’allunga a “coniugare tre tempi in un solo tempo di continuità”. Del resto, scrive Traìna, la vita è. Ma è “un ritorno come quello degli uccelli al nido”.