Francesco Venditti, My sweet family

02-11-2005

Quando il noir passa da Internet, di Ignazio Minerva


Intorno all’esordio letterario dell’attore ventinovenne Francesco Venditti, figlio di Antonello e di Simona Izzo, si è scritto molto. E si è cercato di scavare, nel testo e nel suo autore, per capire quanto ci fosse di autobiografico nel “quadro” alla Tarantino con un ragazzo che massacra di botte il padre e lo riduce a un “manichino smontato”, a una “scultura moderna”.
Venditti junior ha smentito qualunque desiderio di chiudere i conti, capitolo dopo capitolo, con i singoli componenti della famiglia. Tutto è inventato, “a parte il dolore, che è sempre autobiografico”. Con questo buon “noir di ambientazione familiare” scritto dal figlio di due celebrità della musica e del cinema italiani, l’editore salentino Manni inaugura una nuova sezione nel sito web in cui vengono messi a disposizione interi romanzi. Grazie ai copyleft, un concetto diametralmente opposto al copyright, sino a fine novembre tutti potranno scaricare gratuitamente My sweet family, leggerlo e condividerlo con gli amici e con un pubblico di lettori potenzialmente infinito, quello della rete. “In Italia siamo i primi editori a portare avanti questa politica sul diritto d’autore” commenta Grazia Manni, presidente della Casa Editrice, “ripercorrendo il solco tracciato dal collettivo bolognese Wu Ming. E lo facciamo partendo da un libro visionario, travagliato e intenso, che dà voce al complesso universo della generazione dei trentenni”. Del resto il copyleft sul campo ha ribaltato l’uguaglianza copia scaricata = copia venduta. Il lettore può “provare” il prodotto e decidere, per esempio, di regalarlo in versione cartacea o consigliarlo ad altri. “Il copyleft” aggiunge Manni “comunque fa aumentare le vendite: nessuno potrà mai rinunciare al fascino di un libro vero, al suono delle pagine e alla comodità di poterlo portare sempre con sé”.