I libri, di Dino Levante
La cronaca di un giorno d’estate del 1963. I movimenti e i pensieri di un uomo e della sua donna, con alcune puntate in una sorta di “Io e lui” di moraviana memoria. Situazioni che si rincorrono come i fotogrammi di un film, parole che tagliano come lame di luce i frammenti di un matrimonio. Siamo al centro del libro di Giancarlo Alberti Il figlio di Matilde, il secondo che qui segnaliamo.
Un breve ed intenso romanzo che la dinamica Anna Grazia D’Oria ospita nella sua collana “Occasioni”. L’autore, che è romano di nascita, vive nel capoluogo salentino da anni e qui esercita la professione di avvocato. Pressato dall’affetto e dall’entusiasmo della moglie e delle due figlie, esordisce come romanziere a cinquant’anni. La sua, come è scritto in copertina, è “una appassionata esplorazione dell’universo femminile”.
L’opera si snoda lungo “un itinerario di sentimenti e di passioni. Inganno e amore si scontrano violentemente sul palcoscenico naturale di una spiaggia deserta” della costa di Terra d’Otranto.
Una narrazione che svela, come un turbine inarrestabile, le innumerevoli facce dell’animo e gli sviluppi imprevedibili della coscienza. Le situazioni e gli ambienti nei quali si muovono i protagonisti sono tratteggiati con colori di una tavolozza piena di sfumature e di sottintesi, di ombre ma anche d’improvvise luci di intensità pittorica barocca. La materia di questo romanzo, oltre che particolarmente efficace nella sua espressività narrativa, dal punto di vista semantico, ben si collocherebbe in una rivisitazione scenica anche teatrale.