Gianni Vianello, Un violino per Lìlja

24-03-2005

Nel 2029 a Venezia, ormai semisommersa per lo scioglimento dei ghiacci, di Claudia Rocco


Dai ricordi di amori difficili ad una spy story con cui si è imposto al “Teramo”, per finire con il detective Marvell alle prese con un omicidio “nella tranquilla zona residenziale di Melrose”. In Un violino per Lìlja e altre storie la scrittura piana e calda di Gianni Vianello si cimenta per strade molto diverse, tornando spesso alla sua città natale: Venezia. Sfumature, odori e suoni familiari colorano le ambientazioni come lo spettro di una Venezia nel 2029, ormai semisommersa per lo scioglimento dei ghiacci. Anche negli ultimi esperimenti, uno stile lucido, leggero e lineare, resta la cifra di riconoscimento dell’autore.