Musica e letteratura: quando l’arte riesce a far emergere la vera identità del soggetto, di Adelina Guerrera
Molteplici e varie sono le esigenze di chi si accosta al mondo della scrittura: evasione, puro diletto, perché ci si rispecchia in essa, per il suo potere pedagogico.
E su quest’ultimo punto si può sostenere che tanti sono stati i romanzi della letteratura italiana e non – a partire dall’età antica – che hanno avuto come fulcro centrale il tema della formazione e dell’educazione del soggetto-persona da condurre alla conoscenza del proprio “Io” in relazione alla società che lo circonda e sfruttando, in tal senso, la metafora letteraria come strumento di analisi.
A riguardo, ne è uno degli ultimi esempi il romanzo di Giovanna Bruco, specialista in Pedagogia relazionale, intitolato Concerto per Wanda (Manni editore, pp. 96, € 10,20), che, servendosi di tematiche quali il mondo degli affetti e delle amicizie, propone un percorso di crescita in cui i due elementi chiave vita e morte si mescolano e si intersecano tra loro come logica conseguenza del divenire.
La narrazione, inserita in una cornice storica, affonda le sue radici nell’esodo istriano del Secondo dopoguerra e sfiora criticamente il movimento del Sessantotto.
Nel corso della narrazione, emergono due generazioni a confronto che interagiscono, litigano, si scontrano, dialogano tra loro per poi accettarsi. Tutto questo viene costruito intorno ad una immagine di donna che fa da cerniera di raccordo dell’intero romanzo.
La storia di Wandacome dolce orchestra sinfonica
L’autrice costruisce la sua storia con più tasselli che ruotano attorno a un elemento cardine: l’amicizia che si collega al tema della musica, della danza, della vita che va oltre la morte.
Il romanzo appare, dunque, come un’orchestra sinfonica in cui la chiarezza espositiva del linguaggio e la pregnanza dello stile conferiscono al testo stesso musicalità e dolcezza.
Wanda, protagonista indiscussa del romanzo, rappresenta il prototipo della vita e del tempo che scandisce ogni attimo, felice o triste che sia.
Quella di Wanda è una storia di coraggio, di speranza, di futuro.
Tanto tristi, a volte malinconiche, quanto cariche di riflessione ed energia positiva, sono le immagini e le scene che scorrono davanti agli occhi del lettore, catturandone l’attenzione.
Verso un concerto per la vita
È al di là della semplice storia che il lettore percepisce dietro la narrazione un valore pedagogico: il racconto, come composto da frammenti di un puzzle, dà vita a una molteplicità di significati.
La sfera delle sensazioni che emergono attraverso la musica, la danza, la pittura permettono di coglierne gli aspetti più intrinseci, uno fra tutti quello della conoscenza di sé e dell’interazione con l’altro come fonte di dialogo, apprendimento e scoperta.
Leggere questo romanzo con occhi attenti e, allo stesso tempo, critici significa cogliere l’essenza del suo contenuto: si tratta di compiere un viaggio interiore, di scrutare nella propria coscienza per catturare l’autenticità del proprio “Io” che, a volte inquieto, altre volte sereno, emerge man mano nell’armonioso concerto dell’esistenza per dare forma agli affetti sani della vita.
Tutto ciò può avvenire, proprio come emerge dalla storia, soltanto in relazione agli altri, imparando e rapportandosi con le esperienze altrui. Il messaggio che l’autrice cela dietro la metafora letteraria, dunque, è chiaro: un soggetto diventa persona quando costruisce e vive le sue emozioni in modo unico e inimitabile andando alla ricerca di un senso per raggiungere quelle virtù intellettuali e morali. Solo in questo modo ogni singola parola di questo libro non sarà vuota, ma acquisirà un significato vivo e profondo.
Si tratta quindi di un valore che supera l’ambito prettamente narratologico per abbracciarne uno più ampio, vale a dire quello educativo che si fonda sul culto della persona, dei suoi sentimenti, delle sue fragilità, imperfezioni e illusioni.
Una storia, dunque, che se da un lato si legge tutta d’un fiato, dall’altro, invece, quasi in modo paradossale, ci porta a fermarci e a riflettere su ogni minimo particolare che apparentemente può sembrare banale, ma che risulta, al contrario, portatore di un messaggio fondamentale.
Un romanzo coinvolgente, pertanto, che incuriosisce, sprona alla lettura e che tocca, attraverso il paradigma della musica, le corde del cuore, facendole vibrare.
E, ancora, parafrasando il titolo stesso dell’opera, il “concerto per Wanda” è il lungo cammino della vita in cui il lettore scopre se stesso mettendo a nudo la sua anima e risvegliando l’origine della sua identità umana.
Il romanzo, pertanto, inquadrato in quest’ottica, diviene lo strumento di cui l’autrice si serve per mettere in campo il suo metodo interattivo e relazionale, che pone al centro l’essere umano e il mondo. Un messaggio universale che guida e conduce pedagogicamente ad un viaggio intellettuale, il cui punto di approdo è rappresentato dall’unicità e autenticità dell’essere.