Un mosaico di voci e vicende, di Daniele Cenci
Dall’alto di una rupe sul mare, il vecchio Iennaro con la melopea stregata di un cantastorie ricuce la rete sfilacciata della sua esistenza, un labirinto di luci e di ombre che si confondono come le aggrovigliate coincidenze del suo destino. Quando era un ragazzino, Amedeo, un prete ‘esiliato’, gli aveva trasmesso la passione per la poesia, raccomandandogli “di non ergersi mai a giudice degli amori degli altri” e suscitando in lui un’ansia di evasione e di riscatto dalla miseria. Nel 1909, dopo un terremoto che sconquassa il sud Italia, Iennaro parte per il Nuovo Mondo. Qui sarà coinvolto nelle lotte sindacali in cui perderà l’amico James. Poi incontrerà Francis, con cui convivrà: il suo bacio gli farà provare la sensazione di “un uomo che torni a casa dopo una fuga durata un’eternità”. In seguito sognerà di poter un giorno rivenire con lui in Italia e di farlo accogliere dalla sua famiglia. Il finale a sorpresa (c’entra qualcosa un cinturone avuto dal bandito Dillinger) giunge a ricomporre le tessere di un mosaico pieno di vicende e di voci.