Giulietta Rovera, Per hobby e per passione

24-05-2013

Indagando collezioni e hobby di uomini illustri e non, di Paolo Petroni

 Il collezionismo e' antico quasi come l'uomo e se c'e' chi stigmatizza l'accumulo di oggetti come un'ossessione pericolosa, c'e' anche chi di recente ha sottolineato come prendersi cura delle cose che si amano sia un prendersi cura anche di se stessi. Certo le grandi collezioni di libri o quelle di opere d'arte, diventate poi biblioteche o musei, ci sembrano cosa diversa da chi mette tutta la sua attenzione, per fare solo un esempio tra mille, a raccogliere le sorprese di plastica degli ovetti Kinder o le carte velina con cui un tempo si incartavano gli aranci.
C'e' insomma chi di una mania riesce poi a fare il vero centro della propria vita, un lavoro, un impegno, trarne un guadagno, e chi invece, quasi isolato dal mondo, come un pasticcere che vive in provincia di Bari, ha raccolto oltre 700 scatole di latta per biscotti. Parte dal collezionismo, ricostruendone la storia e le curiosita', Giulietta Rovera conducendoci in questo suo viaggio attraverso le passioni e gli hobby della gente piu' varia, dai personaggi famosi a nomi sconosciuti, appassionati nel raccogliere o in un particolare bricolage, nel dedicarsi a un'attivita' diversa da quella (apparentemente) sostanziale della loro esistenza, nell'esprimersi in un'arte, e non solo la piu' classica dello scrivere, ma anche il dipingere, il far musica o teatro.
Se Milly Carlucci colleziona ombrelli, Michele Mirabella cravatte, Jury Chechi orologi e Renzo Arbore oggetti di plastica retro' e kitsch, all'estremo opposto ecco il filosofo Tullio Gregory appassionato di cucina, il giornalista Sergio Zavoli che scrive poesie, e lo scrittore Raffaele La Capria che ha varie passioni, dal fare il sub quando era giovane all'ascolto intenso della musica sino ovviamente alla lettura.
La Rovera si mette davanti a questi personaggi, li interroga, cerca di farli scoprire per renderceli piu' familiari nelle loro ''debolezze'' e lo fa con misura, tra rispetto e sensibile curiosita' femminile, senza dimenticare di ricordarci chi sono e cosa hanno fatto.
   Ecco il filosofo Giulio Gioriello con la sua collezione di fumetti, soprattutto di Topolino, a rivelarci il retroterra del suo ultimo serissimo libro, nonostante il titolo, ''La filosofia di Topolino'', ma anche l'ex governatore della california Eliot Spitzer, famoso per lotta al crimine e campagne moralizzatrici, che aveva l'hobby di distrarsi dai problemi quotidiani con una escort prenotata a un bordello online. Del resto Domenico De Masi in una prefazione al libro scrive che ''Don Giovanni era un raccoglitore; Leporello un classificatore'' e poi, spiega come si stia andando verso il superamento della contrapposizione tra l'Homo faber di Tylor e l'Homo ludens di Huzinga in un moderno confondersi di confini e generi, dopo di che dovremmo sentirci piu' sereni se, come sintetizza la Rovera, ''l'hobby svolge una funzione di compensazione e di realizzazione personale. E' il ponte che ti collega a cio' che vorresti fare e non fai, a cio' che vorresti essere e non sei. Soddisfa l'ideale di onnipotenza che molti di noi inconsciamente coltivano''.