Giuseppe Cassieri, La strada di ritorno

01-10-2005

Matrice sud, di Cosma Siani


Di alcuni scrittori l’immagine è parziale perché risale appunto all’epoca. Così di Cassieri, collocato da Crovi in un piccolo gruppo che ha tentato un’ “opposizione individuale alle impostazioni moralistiche e comunque culturalmente conservatrici della realtà meridionale”. Il giudizio si basava sulla fase neorealista di Cassieri. La sua evoluzione delinea invece un impegno compatto, intellettuale se non ideologico e un persistere del Sud in forma di sostrato plasmante, di matrice. Così è per il ventunesimo romanzo dello scrittore pugliese, La strada di ritorno: narrativa a tema, dove il tema è l’eutanasia come oggetto di speculazione intellettuale. Il dibattito è proiettato nelle peripezie psichiche di Nazario, professore universitario che, in preda al male oscuro, si mette in contatto con l’agenzia Free Exit, la quale favorisce la libera scelta di uscire dalla vita, ma “solo quando risultano fallimentari le strategie della dissuasione”. Il trattamento dell’agenzia compie il miracolo di fargli superare le pulsioni di morte e riconnetterlo all’esistenza propria e al mondo. Il narratore stila un diario della malattia, in cui ripercorre la propria infanzia in un paese della Ciociaria, l’esperienza della scuola, le vicende familiari, segnate dal suicidio del fratello Ilario; e poi, con molto rilievo, gli amori della sua vita: la moglie Elena che lo lascia per un’unione lesbica, la cantante lirica Nadia, che scompare nel nulla; e infine, inesorabilmente sviscerata, tutta una serie di agenti nevrotici quotidiani.
Il tema, sviluppato nel controllatissimo stile che ci è familiare (con uso insolito di vari anglicismi), è trapunto dei ben noti motivi cassieriani: la topografia di un Meridione acutamente esplorato, perfino nei cibi e sapori peculiari, la microstoria locale, l’amore per il dato erudito, il folclore e i riti religiosi, il sottile gioco dell’erotismo mai esposto come sessualità bruta e spesso alleggerito in toni umoristici, la donna intellettuale e sofisticata, il ritiro di studio in un’oasi appartata, la parodia delle mode eccentriche.