Giuseppe Cassieri, Scommesse

27-11-2006

Cassieri: scommesse di vita quotidiana, di Lucio Giannone

Giuseppe Cassieri è presente sulla scena letteraria italiana da oltre cinquant’anni. Esordì nel lontano 1952, ancora in pieno neorealismo, con un romanzo, Aria cupa, al quale poi ne sono seguiti numerosi altri pubblicati con le maggiori case editrici nazionali. Nelle sue opere ha condotto una lucida, e a volte impietosa, analisi della società, all’inizio con toni di denuncia e poi attraverso la lente deformante dell’ironia e del grottesco, mettendone in luce contraddizioni, vizi, mode, luoghi comuni. Anche nel suo più recente volume, Scommesse e altri racconti, lo scrittore pugliese (nato a Rodi Garganico nel 1926) prosegue in questa direzione osservando attentamente alcuni fenomeni tipici del nostro tempo con la consueta vena umoristica che nasconde in realtà una riflessione di fondo e con una sempre maggiore levità di tono ottenuta in virtù di una suprema maestria stilistica.
Nel primo e più consistente racconto che dà il titolo al volume, Scommesse, affronta, ad esempio, un problema estremamente attuale in una società in cui il numero degli anziani va aumentando sempre di più, la «sindrome del pensionismo», cioè il particolare stato d’animo che affligge tante persone dopo la fine dell’attività lavorativa, proponendo una originale soluzione. Ma qui le scommesse che fa l’io narrante, un vicedirettore di banca andato prematuramente in pensione, per superare il suo malessere, sono una sorta di metafora che vale anche per altri momenti della vita. Esse infatti vogliono essere un invito a non adagiarsi mai nella routine quotidiana col rischio di morire anzitempo, ma a inventarsi la propria esistenza giorno dopo giorno, perché come scrive l’autore, «scommettere in qualcosa, in qualcuno, significa lottare, stuzzicare l’istinto, rimettere in moto la tavola pitagorica e scuotere le palle impallinate». Da qui la necessità della scommessa, l’affidarsi al caso, insieme ad altri due amici, il dottor Gabrieli sale sugli autobus della capitale senza munirsi di biglietto con la possibilità quindi di essere scoperto e multato dal controllore e di fare per di più una figuraccia alla sua età.
Il tema del Caso che modifica programmi, sconvolge piani apparentemente ben congegnati ritorna anche in altri racconti, come in Una tecnica prussiana, dove l’inaspettato comportamento di un bambino fa fallire il rigido metodo educativo dei genitori tedeschi, o in Jogger, in cui il protagonista, mentre sta correndo, a causa di un’ostruzione stradale nel percorso prestabilito, va a finire all’interno di una cappella di fedeli, venendo accusato per questo di «turbativa in luogo sacro».
Ma nel libro sfila anche un campionario di varia umanità costituito da personaggi bizzarri, estrosi, stravaganti, ritratti con graffiante ironia o scrutati col desiderio di scoprire la «molla» segreta del loro agire: la moglie del regista che si sostituisce in tutto e per tutto al marito, essendo «ambiziosa per lui»; il musicista che cerca, e alla fine trova, l’ispirazione percuotendo il pavimento con le scarpe; il batterista indemoniato che nel privato si rivela l’uomo più tranquillo di questo mondo; il mormone italo-americano Frank Granata, il quale si serve del nome del fondatore della sua religione, il «profeta» Joseph Smith, per propagandare i formaggi da lui venduti.
D’altra parte, la pubblicità sempre più invadente, come pure le ossessionanti canzonette che spuntano, in stridente contrasto, nel finale di una rappresentazione all’aperto di una tragedia di Euripide, in Recita al teatro romano, sono altri aspetti della società verso le quali lo scrittore non risparmia il suo sarcasmo. Una ironia venata di malinconia si nota infine in L’uomo dal proverbio in bocca dove si narra che in seguito alla morte di Antineo Morace, un vecchio «apparatore» di Suio Canneto, scompare anche il suo laboratorio artigianale trasformato dalla intraprendente nipote in un più utile e vantaggioso locale alla moda rivolto ai turisti, il «Pubizza Morace», segno dei tempi ormai inesorabilmente cambiati.