Letture, la scommessa incomincia da noi (e dai nostri lettori)
Scommesse di Giuseppe Cassieri - un libro di racconti (tredici in tutto) ma il primo - il pezzo forte, quello che dà al volume titolo e tono ed anche molte delle 40 pagine complessive (42 per la precisione). La storia – molto semplice. Il dottor Gabrieli, dopo una soddisfacente carriera in banca, va in pensione anticipata. Doveva essere la libertà, il riposo; cominciano, invece, i suoi guai: una senilità devastante e precoce. Tutto precipita, anche la salute. Lo psicologo, vista la sua refrattarietà ad ogni cura, gli consiglia di tenere un diario. Gabrieli, quindi, comincia a scrivere ripercorrendo la propria vita. Veniamo così a sapere delle scommesse e della loro rivitalizzante forza. Con un ufficiale di finanza a riposo e un ex direttore delle poste, Gabrieli, infatti, negli anni vuoti del dopo lavoro, si lancia nel gioco infantile e burlesco di fare una corsa su un mezzo pubblico, da un capolinea all’altro, senza biglietto rischiando, come in una roulette russa, d’incappare nel controllore e nella conseguente figuraccia. Chi la scampa vince. Comincia così; poi, però, per Gabrieli scommettere diventa un’ossessione ed egli, quindi, prende a farlo da solo in un’infinità di modi.
Giuseppe Cassieri, originario di Rodi Garganico ma romano d’adozione, narratore e saggista di lungo corso e prestigiosa firma delle pagine culturali del nostro giornale, con l’ironia di sempre e la semplicità d’un racconto «leggero», ci ricorda una verità antica e spesso dimenticata e cioè che la felicità è il gioco: è mettersi in gioco. Continuamente.