Giuseppina De Rienzo, Il mare non ha mai viaggiato

24-07-2014

La propensione del cuore, di Maurizio Vitiello

La scelta di Giuseppina De Rienzo di fare dei tropi del geniale Ramón la traccia visiva dei suoi racconti svela - sotto la coltre della normalità - accenni alla parodia, al bluff, a quella propensione del cuore e della mente a rilanciare al buio la partita dell’esistenza, a un mettersi in gioco sempre senza rete.
La raccolta, divisa in tre sezioni, dense dell’humus phlegreo di appartenenza dell’autrice, che spesso descrive con la penna e con la macchina fotografica la sua terra ardente, fa sfilare personaggi di donne e uomini, differenti ma accomunati dalla forza della passione: Concetta la pescatrice e la sua unica fonte di libertà: il mare; Daria e l’inseguimento a un’impossibile idea di amore; Archina, mezza donna e mezzo uccello che, “invidiando perfino il sonno dei morti”, trascorre le giornate controllando il cuore di Pietro, vivo sotto la lastra di marmo. E poi Michela, Ramona, Else, Paola, Elena, Farkondeh…E Andrea, Bob, Federico, Bruno, Donald, Christian, Gennaro, Arturo …
Fino alle due docu-stories finali: “Nude allo specchio, con e senza chador”, sul reale soggiorno della scrittrice iraniana ( perseguitata) Farkondeh Aquee che ha vissuto il suo anno sabatico nell’isola di Arturo. E “Adèla la rustica” che, pur nella trasfigurazione narrativa, racconta le vicende travagliate di uno dei NAP, la sua fede in un ideale perseguito a costo della vita stessa.
Storie che, accanto alla “verità” dell’invenzione, riconfermano l’assurdità del reale.”
Questa scrittrice è da tenere in considerazione per la forza di collisione delle sue parole scritte con avveduta certezza semantica e per i suoi vigili itinerari nell'intimo sentire dell'uomo e della donna in questo stringente contemporaneo.