Coraggioso amore di Katherine Mansfield, adesso pubblicato per la prima volta in Italia a cura di Mario Sonzogni, comincia come un racconto rosa e finisce come un racconto nero. Valeria Brandon, ironica e affascinante signorina bene con un’anima da nipotina delle dark lady, si diverte a far innamorare di sé l’indifeso Mitka. A pagina 36, abbassando teatralmente la voce, gli propone infatti di essere il suo «amico segreto». «Sarò tuo dal profondo del mio cuore» abbocca subito lui, che ha davanti cinque giorni di franchigia, prima di imbarcarsi e riprendere la sua vita da marinaio. Comincia dunque il gioco. Valeria un po’ ci sta, un po’ si ritrae. Dà e toglie. «Sarai mia moglie?», chiede Mitka. E lei, mentendo, arriva a rispondere di sì. Perché tanta crudeltà? A questa domanda, col suo tono incurante e fascinoso, Valeria risponderà che le piace distruggere o venir distrutta. D.H. Lawrence, autore del romanzo-scandalo L’amante di Lady Chatterley, definì quelli della Mansfield «occhi glu glu», sottolineandone scherzosamente il mistero. Dietro quegli occhi, che avevano imparato a leggere la vita e gli uomini da Cechov, c’era una strepitosa sensibilità capace di cogliere attraverso il visibile l’invisibile. Nessuno meglio di Katherine seppe fare racconto dei più segreti soprassalti del cuore dei suoi personaggi. Coraggioso amore, giunto alla posterità in un tormentato manoscritto di difficilissima lettura, è un pezzo di bravura che la morte dell’autrice ha lasciato incompleto. Ciononostante i capitoli finali, dove vengono sceneggiati gli effetti del distruggere seducendo di Valeria, sono più che mai avvincenti. Quanto ai cultori della Mansfield, c’è da credere che si soffermeranno su queste pagine come su una preziosa reliquia letteraria.