Lara Savoia, I miei giochi scomposti

23-08-2011

La vita come un cerchio d'aria, di Michele Del Piano

Dopo Flauto E Serpente edita da Kimerik nel 2007, Lara Savoia ha proposto ad ottobre del 2010 la raccolta di poesie I Miei Giochi Scomposti con la prefazione di Hervé A. Cavallera inserita nella collana Occasioni curata da Anna Grazia D’Oria presso l’editore salentino Piero Manni.

Scomposti sono i giochi dell’Amore. Scomposti sono i giochi della Vita, di cui l’Amore è elemento essenziale e imprescindibile. Perché scomposti? La risposta seppur si fa strada durante la lettura della copiosa silloge - novantaquattro componimenti - tuttavia trova lo sbocco principale nella poesia conclusiva La Vita Ha Sette Anni. La vita viene paragonata ad un cerchio in cui si può apprezzare “uno specchio, incassato nel fondo, che divide il tempo in quattro porzioni”. Sono le porzioni dell’”anima pregressa, macchiata da esistenze intrecciate e sogni irrealizzati, delle illusioni, della memoria - melodie e brutture che si propagano nelle case e nelle chiese - e del futuro in un solco di solitudine amara”. Il percorso tracciato dai punti creati dai quattro settori crea “la fine cioè il silenzio alla fine”.
L’amarezza della Vita è stata edulcorata da una intensissima esperienza d’Amore - “Saziarmi di te, /di ciò che sei/ sapore, aroma e ancora L’odore è un nido, /denso di noi, /in una buia soffitta /d’estate /dove gli altri /sono in disparte” - esperienza che si conclude improvvisamente, senza preavvisi, e disastrosamente per la poetessa. Dall’età di sette anni la vita non è più Vita ma tutto quello che colma le quattro porzioni di cui prima. La fine di questo amore, dei suoi sogni, delle sue promesse e illusioni probabilmente infligge un colpo letale all’anima tale che non saranno possibili altri amori. Infatti si legge “Nessuno sarà più di te” e “L’effluvio delle nuove notti non impregnerà la mia pelle”.
Una raccolta di poesie trasparenti in cui Lara Savoia ci si presenta senza veli. D’altronde, come lei stessa in un’intervista ha affermato, “se non sei trasparente tu la poesia non può essere trasparente”.