L'intervista, di Giovanni Zambito
Nel mio libro ho cercato di guardare un po' più da vicino il momento della morte improvvisa di Cavour e la questione dei conforti religiosi che gli furono assicurati da frà Giacomo, che era il parroco del quartiere dove sorgeva (e sorge) il palazzo dei Cavour. Cavour era stato scomunicato e quindi non avrebbe potuto morire in grazia di Dio. Ma il suo parroco si prese la responsabilità di confessarlo, comunicarlo, e poi tributargli funerali religiosi. Questo determinò la forte reazione polemica della Chiesa di Roma, che vedeva in quell'episodio messa in discussione la sua autorità.
Queste sono le parole che il frate dice fra sé e sé: vi si sente la visione soggettiva di un sacerdote che forse conosceva solo un aspetto del suo celebre amico. ma io le ho volute far pronunciare al frate perché credo che su Cavour (che attentò al potere temporale dello stato pontificio) si siano poi diffusi luoghi comuni ingiusti, circa la sua dissolutezza, le amanti e così via, quasi un ritratto diabolico.
Ecco, penso che sia credibile che fosse una figura moderna, come dice lei. intanto aveva studiato teologia, era molto impegnato nella assistenza e carità verso i poveri della Torino popolare del tempo. ma la sua modernità più significativa è nella forza d'animo con cui non si piega all'autorità superiore quando gli appare che questa trascuri e offuschi la sua dignità di sacerdote, e tenda a mettere in dubbio la nobiltà del suo operato di sacerdote.
Ho letto resoconti di viaggiatori stranieri, descrizioni d'epoca, ma mi sono dedicato di persona a passeggiare a lungo per quei percorsi, in modo da vedere con fantasia retrospettiva quel che doveva essere la Roma di 150 anni fa.
Il mondo della natura, specie floreale e botanica, mi affascina molto, e m'è capitato di notare l'importanza che anche per molti monaci ha l'ambiente dei giardini, degli orti. Anche per i francescani, di conseguenza, ho molta simpatia, per la loro talora brusca semplicità, da San Francesco in poi molto intrisa di amore per quel meraviglioso dono di Dio che è la natura.
Nel storia del cristianesimo è frequente che la coscienza individuale si misuri con l'autorità, che sia quella delle scritture, o della gerarchia dei prelati... e molte volte c'è stato contrasto, come nel caso del confessore di Cavour. Anche oggi accade che la coscienza individuale avverta una difficoltà nell'aderire in pieno ai dettami ufficiali. Ma questo succede anche verso lo Stato: ricordo solo l'obiezione di coscienza al servizio militare, agli interventi bellici.
Qualcuno vede nel mio confessore una specie di fra Cristoforo, può darsi, certo è una bella e nobile figura. a me piacciono anche figure minori come il prete che sta vicino al principe di Salina nel Gattopardo, padre Pirrone. ma anche un Don Camillo, a parte i suoi aspetti caricaturali, può essere una figura che si ricorda volentieri per la sua forza.