Malerba ed Epicuro, di Rossano Astremo
Il sogno di Epicuro è l’ultimo scritto di Luigi Malerba, scomparso a 81 anni l’8 maggio scorso. Il testo, scritto per la radio e mai pubblicato, si sofferma su un sogno di Epicuro che, complice il vino, si addormenta parlando ai suoi allievi, e si trova catapultato nella Roma del XX secolo. Lo ritroviamo a Campo de’ Fiori, totalmente spaesato. Intorno a lui, i giovani alternativi di trent’anni fa. Nello specifico, il racconto è stato scritto nel 1980, anno che idealmente segna un mutamento forte nell’immaginario comune delle giovani generazioni: la partecipazione politica lascia spazio all’immersione totale nel mondo della droga. Epicuro e i giovani discutono di politica e di impegno, ma soprattutto di piacere.
Non solo Il sogno di Epicuro, però, perché Malerba rende omaggio all’autore della Scoperta dell’alfabeto sull’ultimo numero della rivista “l’immaginazione”, pubblicando alcuni scritti tra cui gli epigrammi di Pechino. Inoltre, annuncia la pubblicazione di Parole al vento, raccolta di interviste allo scrittore corate dalla figlia Giovanna Bonardi.