Folle-mente tra il bene e il male, di Monica Maggiore
La follia cosciente nel Risveglio notturno incontra l’inconscio represso, come un virus che si espande per un punto di non ritorno in grado di contagiare chiunque, chiunque sia vittima dell’incomprensione del mondo, pronti a sbarcare sulle rive di un’altra terra. Due eserciti con due armi differenti combattono fino alla scelta della coscienza per accogliere un raggio di ricongiungimento. Anche ne I gradini della chiesa folle-mente si aggira tra due freschi adolescenti di Gallipoli, nei pregiudizi dei personaggi della piccola cittadina pugliese che influiscono sul cambiamento della tranquilla quotidianità di una famiglia. Omosessualità, solitudini, ricordi e gesti che scelgono il collo “come zona di confine tra mente e corpo”. Un sapore forte si alterna alla ventata leggera di un viaggio, la fuga per Roma. E qui è la vita. Una sosta che rimane breve per la nostalgia della propria terra e il desiderio di mettere in ordine il passato. Una storia a lieto fine? Di certo e veritiero c’è solo il biglietto che lascia a Francesco la mitica Zi’ Maria prima di morire, in cui svela qual è il vero “Tempio di Dio”. Folle-mente in Riflessioni di un uomo di sé, note della sua esistenza. Conflitti interiori che appartengono a tutti, un terzo elemento che differenzia l’uomo dagli altri esseri viventi: l’incoscienza. “Il conflitto interno dell’anima sorge non quando, mettiamo, il bambino è consapevole di non poter raggiungere il barattolo di marmellata sulla credenza, ma nel momento in cui passa dalla razionalità che lo tiene a venti centimetri dalla confezione tanto bramata all’irrazionalità che dà sfogo alla sua inventiva”.
Quale distanza separa il bene dal male? Con quale misura il passato riaffiora nel presente per il viaggio a ritroso della vita di Nestore? Pochi centimetri di pensiero, un flash, un programma sui più celebri serial killer americani, l’amore smisurato per Katia… un angelo con il suo diavolo, amanti e complici di un segreto remoto, dell’odio per il perbenismo asfissiante del mondo esterno. E' il primo dei tre racconti che formano Centimetri, il libro scritto dal giovanissimo Luigi Saccomanno, edito da Manni.