Marcello Buttazzo, Nei giardini dell'anima

08-01-2007

Ecco l'invito della poesia d'amore

Marcello Buttazzo è poeta dell’amore: una conferma con Nei giardini dell’anima. E allora se davvero esiste l’Amore, quello con la A maiuscola, che sa di fuoco e ciclamini/che sa di sale e miele/di luna e violini, che è grigio del grigio della notte, luminoso della luce dell’alba; se esiste questo Amore che ha rubato, che ruba i colori al creato e li restituisce in versi, se esiste questo Amore rammemorato nelle feste d’estate/ in ondeggianti campi di grano prima o poi verrà e lo vedremo girovagare ad di là dei giardini dell’anima; lo vedremo muoversi davvero, con Marcello tra la gente e sorridere, sorridere, sorridere, finalmente, senza più smarrimento e paura.
La poesia dell’amore allontana lo smarrimento e la paura, regala dimensioni di sogno che non svanisce; ecco, la poesia di Marcello è un sogno che non svanisce, che dona veste preziosa alle cose ed impone di guardarle con occhi e cuore diversi; lo impone a noi inconsapevoli passeggeri lungo le strade di vento che spettina i pensieri, vento d’agosto stremato dalle lunghe attese/ che accogli come dono di Dio e intorno odore di erbe e una danza di bimbe/ e rose fanciulle. Si va e, grazie alla poesia di Marcello, si sente il palpito delle creature, il frastuono di mille germogli. Si va, sfogliando le pagine ed è uno sfogliare la vita di Marcello, del mondo che gli appartiene, dei suoi silenzi che prendono parola, delle sue visioni oniriche, della sua realtà affascinante perchè riesce a comunicare anche con la pioggia e la malinconia e i suoi piccoli dolori altro non sono se non una tremenda conchiglia/ della memoria, sulle spiagge del tempo ed è metafora ardita: ora non si potrà fare a meno di pensare, stringendo una conchiglia, che dentro di sé ha lo stupore d’una spiaggia infinita, infinita del respiro del tempo.
Poeta dell’amore, Marcello Buttazzo e poeta dell’alba e della notte e del giorno e della sera e di papaveri, di viole e di rose e d’un tratto uno scialle d’oro che squarcia la sera.
Si va, oggi, ed è prodigio che si rinnova; si scioglie, davvero che si scioglie, il ghiaccio dell’anima; oggi, noi tutti strapperemo raggi di vita/ad un generoso sole bambino.