Maria Grimaldi Gallinari, Sillabe troncate

23-02-2006

Una ricerca lirica nell'intimo dei segni linguistici, di Dino Levante


Dopo l’opera prima Tempo di primo fieno, con introduzione di Aldo Tagliaferri, Maria Grimaldi Gallinari, torinese d’origine ma salentina d’adozione, presenta al pubblico dei suoi lettori l’agile raccolta poetica Sillabe troncate. Anche la singolare disposizione orizzontale dei versi sulle pagine, in un certo senso, dimostra la particolarità della ricerca grafica, oltre che stilistica, dell’autrice. Scrive bene nell’introduzione Giulia Niccolai: «una sorta di furia o, comunque, una pressante urgenza di dire pervade i poemetti di questa importante raccolta, dove l’autrice sembra combattere, verso dopo verso, con le parole».
La sua è una ricerca lirica nell’intimo dei segni linguistici, i quali espressi in una forma miracolosa, concreta, vanno al di là e al di sopra delle leggi gravitazionali del razionalismo. La differenza alberga non nell’uso fonetico del dire, quanto nel recepirne il significato simbolico, strettamente personale e unico.