Lo scottante problema delle caldarroste, di Federico Batini
Il volume di Massimo Loche, un manuale di semplice accesso e dallo stile davvero simpatico e divertente, analizza la lingua utilizzata nel giornalismo, in particolare nel giornalismo televisivo (ma non solo).
Il volume, edito da Manni, affronta la lingua del giornalismo a partire dalla funzione di giornali e televisioni nell'unificazione linguistica italiana. Loche passa poi ad analizzare i manuali, i prontuari che, nel tempo, hanno costituito un buon esempio di come deve essere costruita la redazione di un testo. Il terzo capitolo affronta il problema delle regole, regole grammaticali, sintattiche, grafiche e di stile.
La quarta parte dell'agile volumetto affronta il problema dell'uso e della pronuncia corretta delle parole e della loro adeguata collocazione nella frase, con una serie di esempi divertenti (ad esempio: le salme sono felicemente atterrate) mette in guardia da alcuni degli errori più comuni, troppo comuni nel giornalismo.
Il quinto capitolo si occupa delle lingue straniere e di come vengono utilizzate, troppo spesso, a orecchio.
Il sesto capitolo è intitolato Testi non esemplari ed affronta in particolare la lingua dell'economia, quella diplomatica, la lingua dei conflitti e la lingua della politica così come esse vengono recepite dal giornalismo mettendo in guardia dai più comuni errori.
Il settimo e conclusivo capitolo affronta i titoli sia per ciò che concerne i quotidiani che per l'informazione televisiva.
In conclusione siamo di fronte ad un volumetto di lettura agevole e ben strutturato, utilissimo, divertente e con apparati di riferimenti bibliografici e sitografici (sia nel testo che in appendice) che consentono di costruire un percorso personale di approfondimento.
Loche ci consegna dunque un vademecum che consigliamo vivamente sia agli addetti ai lavori che a coloro che si vogliono avvicinare alla professione giornalistica.