Le metafole di Mauro, di Dario Quarta
Le metafole: vocabolo e titolo forgiato con una sorta fusione letteraria tra “metafore” e “favole”; e quindi tra ricordi, pensieri e descrizioni di adulto, e i sogni di bambino. O forse il contrario.
Termine che, oltre a suscitare curiosità, dà così una chiara e utile chiave di lettura degli otto racconti che animano il libro di Mauro Scarpa; brevi fogli portati dal vento a svolazzare per luoghi e territori. Brevi storie staccate e autonome, ma tenute assieme e “rilegate” da una sorta di “voce narrante” (resa dal punto di vista grafico con il corsivo) che rappresenta di fatto un racconto a sé. Otto storie, dichiaratamente biografiche e di confine: scritte un po’ scrutando le cose da adulto con gli occhi di fanciullo, e un po’ desiderando di farlo. “Piccole storie, di persone che aprono gli occhi al rumore del mare”, per descrivere con una… metafola questo primo libro dell’autore, giovane pedagogista che, in queste pagine, del suo lavoro e dei suoi studi ha certo riportato molto più quello che ha assorbito dal punto di vista emozionale che da quello professionale. Non c’è infatti, pur nell’utilizzo (molto spesso) dello schema narrativo e della musicalità propri della favola, alcuna tendenza “didattica” o “educativa”. L’unico messaggio a trasparire (che poi è quello che forse Le metafole si prefigge) è un invito al lettore a liberarsi dai propri schemi mentali, dai propri pregiudizi, e quindi a ritornare fanciullo.
Persone, luoghi e colori, incontrati via via, appartengono al mondo dei bambini. Ci sono personaggi che attraversano posti, viali e giardini fioriti, colline senza vento; ma anche paesini tristi, governati da tiranni che proibiscono l’amore, e poi spiagge e tramonti, castelli, stalle, mansarde.
Tutti e tutto raccontato con semplicità e con estrema “naturalezza”, lasciando ampia immaginazione nella lettura. Una scrittura tecnicamente sicura e pulita, capace sempre di accompagnare la fantasia, e di svelare ogni riflessione introspettiva tanto dell’autore quanto delle sue storie. Affrescate anche da otto tavole, disegni dell’illustratore Alberto Giammaruco (sua è pure la bellissima copertina) che impreziosiscono questa riuscita opera prima. Tecnicamente ricca di buone idee, e che mostra ottime potenzialità tecniche ed espressive.