Quando il tempo disegna le sue tele, di Marco Perillo
Può il passato essere ancora presente? E può il dolore, seppur tremendo, rilasciare strascichi di gioia? La risposta è nei raffinati versi di Melina Barbati, poetessa foggiana che ha da poco dato alle stampe la sua raccolta d'esordio Tele del tempo, edita da Manni. Il volume sarà presentato martedì 12 aprile alle 19 nella libreria Ubik di Foggia in piazza Umberto Giordano.
Con l'autrice sarà presente Antonella Cagnolati che ha scritto la prefazione al libro. «Melina Barbati è donna di profonda sensibilità - spiega Cagnolati - e sa guardare il mondo attraverso una luce sapiente che rimanda al lettore riflessi di umanità nei tempi e nei luoghi dove meno ci aspetteremmo di reperirla. Nel suo dolente piegarsi verso la pena altrui, l’autrice conduce per mano il lettore verso un percorso di mitigazione della crudeltà del dolore stesso».
Un libro di poesie che colpisce i nervi e il cuore fin dal primo componimento, dove, al termine di una strada in salita, ci sarà un incontro - choc con la Morte. Il rest0 è il dolore per la dipartita di una persona cara, il fratello dell'autrice; una storia di foscoliana memoria. Tra silenzi assordanti e distanze incolmabili (Dentro la stanza il deserto non era più solo sabbia) lo strazio si apre man mano alla speranza, che si schiude definitivamente nei versi dedicati all'isola di Capri e a Napoli, dove «l'infinito scrive poesie». L'amore sfiorato, la pace riconquistata e un po' di oblio addolciscono il dolore iniziale. Poi ci pensa il tempo, con le sue tele, a distruggere tutto, lasciando un barlume di consolazione.