Michele Caccamo, La stessa vertigine, la stessa bocca

29-01-2006

Le rumorose solitudini, di Franco Loi


La solitudine di oggi non è come la solitudine di trenta anni fa. Ricordo che c’era nell’aria come la presenza di tanti altri uomini soli a cui ci univa la speranza. Diceva un mio amico pittore, Eugenio Tomiolo, «Io non sono mai solo, sono con Dio». La speranza di tutti è come Dio: occorre meritarla. Forse per questo oggi siamo abbandonati da Dio e dalla speranza. «Esco dalla guardia di Dio, e muoio», dice un verso di Michele Caccamo che pubblica questo suo primo libro di poesie col titolo La stessa vertigine, la stessa bocca. Nato nel 1959 a Taurianova in Calabria, Caccamo si è occupato finora di teatro. Un altro suo verso attesta le mie parole iniziali: «Con nessuno dividiamo la morte». La sua è una poesia di calma disperazione, forse troppo dichiarativa, ma efficace.