Un romanzo inquietante
Questo romanzo è stato definito“bello ed inquietante”: bello perché è stato scritto bene e coinvolge fin dalle prime battute con la sua trama intensa, ambientata fra il Galles, Londra e la Francia, e con i suoi personaggi così particolari, ben caratterizzati ed attraenti; inquietante, perché indaga “l’altra parte” di ognuno di noi, facendoci incontrare con ciò che non riusciamo o non vogliamo vedere.
Il racconto è ricco di colpi di scena e proprio per questo il coinvolgimento è garantito. La giovane Anne, violinista, si deve misurare con la personalità contrastata di Martin Coe, suo fidanzato, un pittore volubile ed impulsivo, morto improvvisamente dopo un incidente stradale. Attraverso questa esperienza, la donna s’incontra a fare i conti con “l’altra parte” di Martin, quella più delicata e sensibile che giaceva sotto la scorza di tele astratte ed aggressive e che piano piano si rivela in tutta la sua ricchezza. Da qui Anne, con l’aiuto di David Carrey, psicoanalista, prende spunto per una rivisitazione di sé, della propria storia, del proprio egoismo e dei pregiudizi maturati nei confronti degli eccessi del fidanzato, impegnandosi a recuperare quel sottile ma tenace filo che, in ognuno di noi, collega il passato al presente, senza mai dare per perduto niente e nessuno, al di là dei pregiudizi e degli stereotipi.
Nel romanzo, i personaggi alla fine si ritrovano ad essere molto diversi da come lo erano all’inizio e questo percorso interno li obbliga a fare i conti con le proprie mediocrità, con i limiti che non si vogliono riconoscere ed ovviamente la cosa costringe interiormente anche il lettore, quindi ognuno di noi. Questo ci permette di riconoscerci un po’ nello psicoanalista che a tutti i costi vuole confermare Martin Coe come un poco di buono per affermarsi davanti alla giovane musicista e legittimare la propria onnipotenza; ci riconosciamo un po’ in Martin stesso, che lotta fra la sua estrema sensibilità e la sua corazza arrogante ed alternativa per mascherare a se stesso ed al mondo la fragilità del suo essere; ci riconosciamo in Anne, che cerca di riscattare e riscrivere il proprio passato per poter ritrovare infine la libertà interiore.
Un romanzo affascinante, un thriller psicologico che si legge tutto d’un fiato e che ci accompagna a scoprire il nostro lato più nascosto, quell’altra parte che spesso barattiamo in cambio d’illusioni o di un po’ d’amore, o che più facilmente occultiamo dietro le nostre difese esasperate.