Voce e sentimenti dal Sud
Da poche settimane Manni Editori ha dato alle stampe un’opera importante che contribuisce non poco a colmare il vuoto di conoscenza della letteratura salentina del Novecento, lacuna questa che troppo spesso lamentiamo in ogni occasione di riflessione sulla conoscenza della cultura e del territorio, soprattutto rispetto alla scuola e alle nuove generazioni.
Si tratta di una piccola “enciclopedia” dei più importanti poeti dialettali salentini (di quel Salento culturale che abbraccia le province di Lecce, Brindisi e Taranto) dello scorso secolo. A curare i quattro volumi e il loro apparato critico sono stati Donato Valli (già rettore dell’ateneo leccese) e Anna Grazia D’Oria (direttrice editoriale di Manni Editori).
“Il dialetto”, dice Valli, “è la voce di un territorio, delle sue radici: la poesia in dialetto è il segno della tradizione, dei sentimenti e dei costumi di una società”.
Così, questa antologia diventa un lungo racconto del Sud, attraverso i testi poetici, della terra salentina. Attraverso i trentatré autori analizzati e le loro opere più significative non si esamina solo la lingua (o sarebbe meglio dire le lingue) del Salento ma anche i contenuti, le storie, le memorie che permettono al lettore di ricostruire il recente passato.
Insomma, una copia del Novecento dialettale salentino non dovrebbe mancare nelle case, nelle scuole e nelle biblioteche delle città di Terra d’Otranto.