Novecento, Emigranti

01-10-2007

La scuola dell'emigrazione

Trecento pagine di grande formato, ricche di lettere e immagini, testimonianze e accurate ricostruzioni storiche con protagonista l’emigrazione, quella delle valigie di cartone legate con lo spago, quella drammatica costretta dalla miseria. È questo il senso di “Novecento. Emigranti”, volume curato dagli studenti e dai docenti della Scuola media “Aldo Moro” di Mesagne per Manni Editori.
“Vi assicuriamo che il viaggio è andato tutto bene…” scrive alla famiglia un emigrante, “qui fa freddo e stiamo seduti tutti vicino al fuoco…”. Poche bellissime struggenti righe che raccontano inconsapevolmente di una ferita – quella dell’emigrazione – ancora aperta in tante famiglie del Salento che spesso custodiscono un loro archivio privato di storie personali, uguali però a quelle dei 18 milioni di italiani che nei primi decenni del secolo scorso lasciarono la patria in cerca di fortuna, dignità, lavoro. Molti di loro non arrivarono mai, vittime delle tante tragedie così simili a quelle di cui oggi siamo noi spettatori dalle coste dell’Adriatico. Altri, invece, riuscirono a “fare fortuna” o semplicemente a ricostruirsi una vita dignitosa senza però tornare mai più in Italia.
“Novecento. Emigranti” è uno squarcio di storia mai abbastanza indagato. Ma è anche un esempio concreto di come sia fondamentale per la nostra società, per la nostra cultura una “scuola che fa scuola”, che tramanda memorie e cultura ad un mondo adulto sempre più distratto.