Storia del '900 dalle storie, di Giuseppe Messe
«Raccontare la grande storia attraverso le storie di vita vissuta». È lo stile che si sono voluti dare i ragazzi della Scuola media “Aldo Moro” nell’interpretare i lavori per la stesura del terzo volume della Collana Novecento. Dopo Novecento. Moda, mode, modi e Novecento. Fatica e lotta per la terra, il terzo volume tratterà la storia dell’emigrazione della gente del territorio agli inizi del ’900. I ragazzi si sono tuffati con entusiasmo nel lavoro che coinvolge genitori, nonni, anziani dai quali farsi raccontare le loro storie di emigrazione. L’altro ieri una nonna visibilmente emozionata ha ricordato in una terza classe quando, a causa delle condizioni di vita di mezzo secolo addietro, dovette emigrare in Germania per poter dare un avvenire ai suoi figli. I ragazzi l’hanno ascoltata ammutoliti, hanno preso appunti e le hanno fatto numerose domande. La nonna è stata felice di aver fatto una simile nuova esperienza che non avrebbe mai immaginato e, quando è uscita dall’aula, ha ringraziato i docenti di averle dato questa gioia. «È un rapporto della storia con le storie di varia umanità» dice la dirigente scolastica prof.ssa Maria Luisa Sardelli. «Si tratta di un lavoro che rappresenta la continuazione di quello realizzato negli anni scorsi. Il progetto fa parte del ‘pof’ (piano dell’offerta formativa) d’istituto e si pone l’obiettivo di rileggere il ’900, un periodo storico che ci appartiene». La dirigente è la coordinatrice del gruppo di lavoro che vede coinvolta tutta la scuola e, in particolare, i docente di lettere e le terze classi. Il progetto si propone di raggiungere un importante obiettivo educativo: creare un più solido rapporto tra gli anziani e i giovani. Non solo. L’emigrazione da qualche anno è diventato un fenomeno di ritorno. Mentre agli inizi del ’900 fu un esodo soprattutto di “braccia”, oggi si è trasformato in emigrazione intellettuale e, di fatto, impoverisce ancora di più questi territori. Aggiunge la preside Sardelli: «La Puglia da terra di esodo, grazie alla sua posizione geografica di ponte nel mar Mediterraneo, si è trasformata in terra di approdo di tanti popoli del terzo mondo, dell’Europa dell’Est e dei paesi africani. È nostro dovere preparare le future generazioni ad avere uno spirito di tolleranza con chi è stato meno fortunato». Nei prossimi giorni continuerà la fase di ascolto dei ragazzi che riceveranno nelle loro aule gli anziani che racconteranno le loro storie di vita, di emigrazione. Poi approfondiranno il tema e lo analizzeranno perché quelle pagine intrise di sofferenze non si debbano più ripetere.