L'armonia, di Rossella Alessandrini
Ciò che si è. Ciò che si era. Ciò che si poteva essere. Ciò che, forse, si sarà.
Ogni atto creativo è al tempo stesso banalmente semplice e unico.
Ci sono Antonia e Matteo, un’insegnante e un autore televisivo. Reali, presenti, protagonisti.
Ci sono Lena e Pietro, una biologa residente su una meravigliosa spiaggia greca, e uno stravagante attore di teatro deceduto. Ricordi, superati, assenti.
Un viaggio durante le prime giornate d’aprile in odor dantesco. Un viaggio alla scoperta di nuovi equilibri. Coscienze che si esaminano. Vite che si rifiutano.
La Grecia simbolo massimo dell’ideale di bellezza.
La ricerca della “Sezione aurea”: punto esatto che rapporta armoniosamente le parti al tutto, in una esistenza che sembra non compiersi mai.
Viaggi paralleli quelli di Antonia e Matteo, una che accompagna un gruppo di studenti in gita, l’altro che rincorre se stesso e le sue dimenticate passioni.
Una variopinta gamma d’emozioni sessuali accompagnerà tutti i personaggi di questa onirica storia. È solo il sesso a compiersi, mai l’amore che è permesso solo rievocarlo o immaginarlo nel futuro.
A contaminare il tutto, la televisione: le avventure dei protagonisti vengono rubate per essere rese pubbliche e, come se non ci fosse altro rimedio, la violenza diventa l’unica soluzione possibile.
Si vive la nostalgia leggendo questo libro.
Si condividono le speranze; ci si confronta con le possibili realtà. Come ogni storia personale in divenire, il finale non ci compete.
L’autore ci accompagna nel viaggio con precise indicazioni, come se avesse paura d’esser frainteso. Indicazioni di lettura e condivisione delle scelte narrative come Calvino insegna. Questo professore che sta lì accanto a te a chiedersi come finirà il viaggio, come se tu, lettore, avessi una qualche chance di cambiare le cose. Semplicemente personale. Una storia che potrebbe essere la storia di tutti.