Un romanzo profondo e paradossale, di Maria Grazia Capulli
Si intitola Carne della mia carne il romanzo pubblicato per Manni editori dalla scrittrice bresciana Paola Baratto.
Si tratta di una storia paradossale, ferocemente ironica, da leggere tutta in chiave metaforica. Protagonista della vicenda, nata dalla fantasia della scrittrice, è Oliviero Almonte, un uomo che possiede qualunque cosa – denaro, potere, agi, discendenza – ma che non può fermare l’inevitabile, la sua fine. Così, di fronte ad una precarietà dell’esistenza che non risparmia proprio nessuno, Almonte finirà per immaginare di tramandarsi attraverso un banchetto che avrà per piatto forte la sua stessa carne.
Quel che resta – attraverso le 250 pagine del volume – è un malinconico, ma anche grottesco senso della fragilità e precarietà della vita. Una riflessione sui tanti inutili idoli che ci costruiamo o che ci vengono costruiti nel corso della nostra esistenza.