Paola Càsoli, Vento

07-03-2010

Il dio della poesia

«Aspettando Dio / si incontrano uomini. / L’uomo si è tolto la maschera / e coglie la sua verità. / Non importa se corrisponde / a quella del mondo: / gli altri siamo noi». Inizia così il libro di poesie Vento di Paola Càsoli che sarà presentato domani pomeriggio alle 18 da Gabriele Dadati alle librerie coop del centro commerciale Gotico. Dal 1977 fino al 2008, è un trentennio quello che l’autrice copre con un gesto poetico forte e allo stesso tempo sincero. «Sarà opportuno ricercare nelle dorsali tematiche che innervano i testi il motivo di continuità che fa di queste pagine un vero e proprio libro» si legge nella prefazione firmata da Dadati: al di là della cronologia e dei dispositivi formali (il cui uso viene comunque volontariamente limitato a poche eccezioni), il libro, che rappresenta la sesta “fatica letteraria” dell’autrice, presenta una trama di persistenti rimandi tematici che già emergono dalla prima poesia ed intessono ogni pagina, ogni componimento. C’è il primo tema ed è quello dell’assenza di Dio: «Aspettando Dio / si incontrano uomini» scrive Càsoli. «Non che Dio sia per forza morto o addirittura mai esistito, semplicemente non è qui ora e dunque sarà tutto gioco di uomini» spiega Dadati.
Nei testi successivi si rincorrono altri temi, quello della poesia, in cui si crede come si crederebbe in Dio, e quello del figlio, che è la “possanza dell’uomo”.