Paolo Di Stefano, Per più amore

05-09-2009
Uccidere la compagna per più amore, di Giuseppe Amoroso

Dalla "nuvola di silenzio" di Baci da non ripetere (1994) al "silenzio" che "può riempire tante pagine" di Azzurro, troppo azzurro (1996) e a quello in "equilibrio" di Tutti contenti; da una memoria "terribile e urgente" di Aiutami tu al "gorgo" del passato di Nel cuore che ti cerca  2008), la narrativa di PaoloDi Stefano aziona un insidiosoviaggio nel vuoto delle anime eun fruscio angoscioso di pensieri,tonalità aspre e altre sorrettedalla reticenza e dalla malinconia.Sorge una scrittura frantain aree spesso autonome e avvampatedi sagome errabonde.

Ora, con i due racconti di Per più amore (Manni, p. 39), uncina un mondo cupo attraverso millimetrici segnali espressivi tesi a rendere una realtà ferita e una perplessa atmosfera ipnotica.
Rapido, il ritmo si coagula in frasi brevi, elide la nota descrittiva e favorisce incroci immediati, tra granitici registri verbali e una stregata musica di affetti: colonna sonora che non va oltre l’immagine inchiodata allo scatto dell’epigrafe. Eppure, alcune microstorie, lievi trasgressioni della linearità dei fatti, pennellate di colore nelle psicologie e interlineature filiformi di commento concorrono a tramare una dinamica rete di ossessioni che svicola dolceamara nel lamento e riprende il suo passo allestendo figure ambigue e sfondi sfilacciati in cineree sequenze impenetrabili.
"Dolce, dolcissimo, tenero" e con "strane idee in testa", lo studente Roberto, protagonista del primo racconto, "riesce a parlare poetico". Innamorato corrisposto della compagna Monica, allegra e solare, la uccide senza alcuna apparente ragione finendo in una comunità terapeutica, dove i glaciali referti medici lo etichettano "soggetto autodistruttivo". Intanto, il dolore rimane "essiccato", come i ricordi stampati nelle foto di lei per sempre spenta con i suoi sogni.
"Più preciso di un tedesco di Frankfurt", l’io monologante del secondo testo (mimetico del parlato siciliano), emigrato in Germania, attende che la fidanzata Giorgia lo raggiunga per le nozze, dopo aver conseguito il diploma. Ma le cose vanno diversamente: tornato al paese, l’uomo apprende dalla sua "principessina" di essere stato tradito. E così, mentre la ragazza parla "in quel modo un poco troppo duretto", Davide la massacra con un cric "per troppo amore".