Un’ipotesi di poesia, di Ninnj Di Stefano Busà
È una poetica da e per il mondo, una verifica che raduna la parte più intima e sincera di un distacco suggerito dall'indagine conoscitiva e dall'esito linguistico di un progetto culturale ben più profondo, di quanto appaia di primo acchito.
Un florilegio, quello di Vello, che rivela un linguaggio elaborato alla luce del più illuminato esito linguistico, una sorta di palestra esplorativa delle avanguardie letterarie. Si colloca in una via di mezzo tra modernismo e classicismo, tra alfabeto e storia, tra emozione e segno.
È una produzione lessicale portata alle sue estreme conseguenze, che fugge dal minimalismo della post-modernità, ma nel contempo ne teorizza la pratica, ne esegue la trama narrante di un superamento: " tra le più stupide e inutili cose/ è scrivere poesie, spasmo neuronale/ equilibri riflessivi, trattenimenti sinaptici/ in circoli sintattici, ermetici o distruttivi."
Si evince una sorta di antipoesia che vuol dominare il flusso di decubito, ma nel contempo vuol agire a livello inconscio con una proposta di (de)strutturazione che sia una più attenta ipotesi di poesia stessa.
Da queste premesse non poteva che ingenerarsi una dialettica di fondo il cui esito è difficile da prevedere, e in ciò ad es. si delinea e prende corpo la parola “amore”; non mancano i punti di domanda intorno ad essa: " tu scorrerai nel ricamo della domanda aperta/ io fluirò di evento in evento tessuto/ e cucito al Sì e al No"
E poi ancora nello stesso testo: "Siamo il flusso e l'attesa, l'onda/ mai uguale e la corrente in tempesta/ rondini dul filo che spiccano il volo:" (Samsara, pag.17)
Nello sfondo ispirativo si evincono metafore come la "neve" ad es. oppure una utopia di una margherita che dà il titolo alla raccolta, esse volutamente incidono sulla realtà quotidiana dell'essere, senza disdegnare quel sottofondo mitico-simbolico della scoperta di sé nella riflessione intorno al mondo, e nel significato emotivo delle dinamiche privatistico-ispirative.
Una voce spiccatamente matura, quella di Vello, mostra nella lucidità del dettato un progetto diaristico della vicenda umana e della storia, una tematica culturale tra le più complesse e in grado di distinguersi da molti moduli linguistici di oggi.